Marche

Mental coach,'concentrazione e aggressività segreto nello sport'

Alle Olimpiadi il marchigiano Bani seguirà una velista azzurra

Redazione Ansa

di Gianluigi Basilietti (ANSA) - ANCONA, 01 AGO - "Concentrazione, consapevolezza e aggressività sono alla base di ogni successo sportivo". Ai Giochi olimpici di Parigi c'è anche un mental coach sportivo marchigiano, Gabriele Bani, 37 anni di Ancona, che da qualche anno vive e lavora a San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno).
    Domani raggiungerà Marsiglia per sostenere la velista azzurra dell'Ilca6, Chiara Benini Floriani, trentina, ma ormai anconetana acquisita.
    Chiara sarà impegnata nelle regate fino al 6 agosto e al suo fianco, figurativamente parlando, ci sarà Gabriele. Per Bani, che insieme al collega Luciano Sabbatini, è l'unico mental coach marchigiano accreditato ai Giochi, questa è la seconda olimpiade senior, a Tokyo nel 2021 seguiva l'azzurro del basket Amedeo Tessitori. Inoltre vanta anche un oro alle Olimpiadi giovanili conquistato dalla surfista Giorgia Speciale.
    "Concentrazione, consapevolezza e aggressività sono alla base di ogni successo sportivo ed è quello che chiederò a Chiara in questi giorni", racconta all'ANSA il mental coach. "Il percorso è iniziato due anni fa - aggiunge - ed è stato incentrato soprattutto sulla gestione emotiva, sull'autoconsapevolezza, sulla capacità di analizzare con equilibrio e lucidità le situazioni che si possono verificare durante la gara, non dimentichiamoci che in regata hai a che fare con l'acqua, il vento, gli avversari e un'imbarcazione che non è la tua ma ti viene fornita solo pochi giorni prima dagli organizzatori olimpici".
    Bani ha intrapreso la professione 14 anni fa, quando da giovane allenatore di basket "mi resi conto che molti ragazzi, soprattutto delle giovanili, erano in cerca di risposte sulla vita". È in quel momento che comprende l'importanza di un sostegno mentale e morale per l'atleta e per la persona. "Io - racconta - li aiuto a trovare le risposte che cercano dentro sé stessi e di conseguenza saranno poi capaci di trovare anche le risorse necessarie per affrontare le competizioni sportive, ma anche il loro quotidiano".
    "Il lavoro che si imposta per affrontare una Olimpiade è il più complesso perché i Giochi, per come sono strutturati, ti fanno vivere tutto in maniera iper frenetica e quindi l'atleta deve essere aiutato a saper rallentare il suo ritmo interiore", racconta ancora Bani. "Cosa dirò in questi giorni a Chiara? Semplice, adesso sarà lei a guidare ed io eseguirò, è assolutamente pronta, sotto ogni punto di vista, per affrontare la sfida che l'attende", spiega il mental coach, che oltre a seguire sportivi, spesso si ritrova al fianco anche di imprenditori di successo. "In questo caso - conclude - il mio lavoro in questo caro è teso a saper gestire al meglio le proprie emozioni, la leadership e la comunicazione". (ANSA).
   

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