Marche

Sfoglina, icona italiana tra fortunate coincidenze e volontà

Simonetta, da Ancona porta mattarello e abilità oltreoceano

Redazione Ansa

 Le sue armi: mani e mattarello. La sua ricetta: forza di volontà, un pizzico di fortuna e tanta creatività. Simonetta non torna mai indietro.
    Nasce ad Ancona e costruisce passo a passo quel successo inaspettato oltreoceano, tra Washington, California e Messico con ristoratori italiani di fama, che se la contendono per i loro locali stellati e non.
    Insegna in scuole di alta cucina come usare il mattarello, tirare la pasta e fare gli gnocchi più buoni. E' la storia di Simonetta Capotondo, una ragazza normale, che vuole creare, usare le mani. Il sogno se lo costruisce lavorando prima come impiegata commerciale poi venditrice di attrezzature per la ristorazione. "Non più di due anni in un posto".
    Intravede un percorso, si iscrive all'Alberghiero di Loreto, corso serale che la porta al diploma. L'animo creativo si fa strada. Sente di dover usare le mani, creare. Non vasi d'argilla ma profumata pasta italiana, quella fatta in casa, quella della nonna. Così diventa 'Sfoglina', contesa da grandi aziende come Lamborghini-Ferrari che la chiamano per fare la sua pasta ai loro team building. "Mi considero fortunata" dice mentre racconta di un successo e di una vita che sembra una favola, che dalla città dorica la porterà oltreoceano, ma anche in Asia e la farà poi tornare. Perchè mamma e papà, sono un richiamo forte. L'inizio. "Busso a Portonovo, era febbraio, i ristoranti chiusi. Incontro una persona che sta aprendo un ristorante e cerca qualcuno che fa la 'pasta fatta in casa'. Mi assume, senza alcuna esperienza. L'indomani porto il mio mattarello e inizio, il secondo giorno ho portato nei piatti 20 chili di gnocchi". Il tunnel carpale si infiamma. Le dicono che non può continuare il lavoro. "Non se ne parla". Cerca soluzioni e le trova a Bologna dove le insegnano come usare mani braccia senza affaticarle. Torna ad Ancona ed entra nella cucina del ristorante 'Rosa del Conero'. "Lì scopre che tanti vogliono imparare a fare la pasta". E' la svolta. Il primo corso nel 2009. "In una stanza, carta e penna, un telefono cellulare senza internet e i suoi strumenti". Si compra spianate, mattarelli, accessori, si cuce le custodie e i grembiuli. Visita mulini, cerca uova fresche, formaggi e tutto marchigiano. Inizia con 10-15 persone, "uomini avvocati, dirigenti d'azienda. Un unico denominatore: il bisogno di stare insieme e di normalità".
    Serve un'identità. Nasce il logo 'Sfoglina Simonetta". Tra contratti stagionali e corsi amatoriali, l'attività cresce. Apre un sito, fioccano le richieste da scuole di alta formazione, fiere e competizioni, ma anche team building di grandi aziende".
    Vince lo 'Sfoglino d'oro' (era il 2011) alla Sala Borsa di Bologna ma anche il primo premio come Lady Chef durante i Campionati di Cucina Italiana organizzati dalla FIC a Rimini ed il premio Interazioni Social.
    La svolta nel 2017 quando riceve un messaggio: 'Sono Fabio, apro un'attività di pasta fresca'. E' Fabio Trabocchi, di Osimo ma da anni negli Stati Uniti, nel 2017 apre altri ristoranti "Sfoglina" a Washington DC, dedicati alla tradizione della pasta italiana fatta a mano. "Scopro su Google il suo ristorante stellato 'Fiola' (in marchigiano significa ragazza), è a Washington e non a Osimo". Obama lì ha festeggiato un suo compleanno. "Mi vuole all'inaugurazione di 'Sfoglina' (ora le 'Sfoglina' sono tre e "in tutte ho lavorato"). "Non ci conoscevamo. Mi manda il biglietto aereo e parto. Dieci giorni durante i quali capisco l'importanza del marketing e il lavoro per obiettivi. Mi propone di restare altri tre anni. E' il 2020.
    Torno in Italia, ottengo il visto. Ma inizia il lockdown, gli aerei bloccati. Torno a Washington Dc dopo due anni. Entro in contatto con importanti ristoratori come Saverio Posarelli di Agoura Hills, del ristorante "Basta". Passo dai diplomatici di Washington alle star di Hollywood. "Ancora oggi tengo corsi in California e a San Francisco. Ma torno in Italia, la mia città, le mie origini", Ancona che a maggio scorso le riconosce la civica beneverenza "per aver fatto conoscere la mia città' nel mondo grazie alla tradizione della pasta fresca fatta a mano".
    (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it