Marche

Cgil, nelle aree interne delle Marche calano residenti e imprese

L'indagine presentata a Camerino. Santarelli: "Si cambi rotta"

Redazione Ansa

(ANSA) - CAMERINO, 13 SET - Dal 2013 al 2023, le aree interne delle Marche hanno perso oltre 5mila attività economiche e oltre 600 imprese manifatturiere. E' calata anche la popolazione: in base ai dati Istat dal 2014 al 2021, i residenti sono scesi del 7,8% e si è accentuato l'invecchiamento: 242 anziani ogni 100 giovani mentre per le Marche il valore si abbassa a 207. Nel mercato del lavoro, gli occupati, dal 2018 al 2021, hanno registrato una riduzione del 3,2%. secondo i dati del Mef, anno di imposta 2022, c'è un divario di quasi 2mila euro (-8,5%) tra comuni delle zone interne e gli altri, con il 24,8% dei contribuenti che dichiara un reddito inferiore a 10mila euro.
    Sono i dati che emergono dalla ricerca presentata oggi nel convegno dal titolo "Aree interne: restare, transitare, scomparire. Questioni di sfondo e il caso Marche", promosso da Cgil Marche con il patrocinio dell'ateneo di Camerino. "Come Cgil, crediamo che si possa porre un freno al destino di questi territori", ha commentato Giuseppe Santarelli, segretario generale Cgil Marche. "In questi anni, - ha concluso - la modalità di distribuzione dei fondi del Pnrr, destinati ai borghi e i bandi regionali, rischia di bruciare ingenti risorse senza una strategia d'insieme; la stessa attenzione va posta anche sulla ricostruzione post-sisma che deve essere non solo fisica, ma anche sociale. È tempo di una svolta radicale pure per il Governo che deve rilanciare le Aree Snai". (ANSA).
   

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