(ANSA) - ANCONA, 20 SET - È stata la prima donna Capo di
Squadra Mobile in Italia - Fernanda Santorsola riceve un
importantissimo riconoscimento dal Presidente Nazionale
dell'Associazione della Polizia di Stato.
Fernanda Santorsola, 91 anni ben portati, pugliese di nascita ma
anconetana d'adozione, Grand'Ufficiale della Repubblica
Italiana, è stata una pioniera della Polizia di Stato e la prima
donna, in Italia, a ricoprire il prestigioso incarico di Capo
della Squadra Mobile.
Ieri mattina, il Presidente della Sezione dorica
dell'Associazione Nazionale della Polizia di Stato, Giovanni
Aguzzi e il Commissario Capo, Daniela Iscaro, in rappresentanza
del Questore di Ancona Cesare Capocasa, le hanno fatto visita
per consegnarle un importantissimo premio pervenuto dal
Presidente Nazionale dell'Anps, Michele Paternoster, quale
riconoscimento per la brillante e prestigiosa carriera nella
Polizia di Stato e per il prezioso e meritorio contributo
offerto all'attività della Sezione di Ancona, volto alla
crescita ed allo sviluppo dell'Associazione.
Nell'occasione Iscaro ha portato, con particolare empatia, i
calorosi saluti del Questore, evidenziando la vicinanza della
Polizia ai servitori dello Stato che, come la Dott.ssa
Santorsola, hanno dedicato gran parte della loro vita
professionale per garantire la sicurezza della collettività.
Aguzzi ha, inoltre, sottolineato l'importanza dell'alto
riconoscimento pervenuto dalla Presidenza Nazionale che ha
evidenziato la meritoria attività svolta anche negli anni
successivi al suo pensionamento nell'Associazione, nel
volontariato attivo ed in qualità di Giudice di Pace.
Fernanda Santorsola, entrata nell'allora Corpo di Polizia
Femminile di Ancona, dal 1962 in poi si occupò, con grande
impegno e sacrificio, di numerosissime attività di Polizia
Giudiziaria finalizzate al contrasto dei reati in genere e, in
particolare, a quelli legati alla prostituzione ed ai minorenni.
Le sue capacità investigative, note ai vertici della Polizia di
Stato dell'epoca, la portarono poi ad occuparsi anche della
criminalità organizzata; le numerose indagini svolte in quegli
anni le permisero di sgominare diverse organizzazioni criminali
operanti nel Paese, dedite al traffico di droga, estorsioni,
rapine etc.
Tra le più note operazioni di Polizia vi è sicuramente la
cattura del "mostro di Marsala" che nel 1971 uccise, dopo averle
abusate sessualmente, tre bambine una delle quali era la propria
nipote. In quell'anno si era appena conclusa la prima "guerra di
mafia", quando la Santorsola fu inviata a Trapani per
collaborare nelle indagini che, fino a quel momento, non avevano
raggiunto risultati apprezzabili.
Nonostante la diffidenza degli inquirenti locali, la
Santorsola fornì all'indagine un apporto decisivo, riuscendo a
delineare l'ambito familiare che aveva caratterizzato l'intera
vicenda e riaprire una pista investigativa già scartata in
precedenza dai colleghi locali.
Delegata dal Procuratore di Trapani, la giovane Santorsola
interrogò con particolarmente empatia la sorellina di una delle
vittime e capì che il "mostro" era lo zio di una delle bimbe.
Infatti, dopo un lungo interrogatorio l'uomo confessò l'efferato
delitto permettendo agli inquirenti di ritrovare, purtroppo
decedute, le altre due bimbe rapite che l'assassino aveva
seppellito in un campo vicino alla sua abitazione. (ANSA).
Polizia, premio a Santorsola prima donna della Mobile in Italia
Riconoscimento per la brillante e prestigiosa carriera