Marche

Sindacati, Giano deve rimanere nel perimetro industriale

Evitare un effetto domino sugli altri stabilimenti marchigiani

Redazione Ansa

(ANSA) - ANCONA, 07 OTT - "La società Giano deve rimane nel perimetro industriale per evitare un effetto domino sugli altri stabilimenti marchigiani del Gruppo, vista la loro interconnessione". Questo in sintesi della nota congiunta delle segreterie regionale di Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uil-Uilcom, Ugl-Chimici, facendo riferimento ai siti produttivi di Pioraco e Castelraimondo (Macerata).
    "Abbiamo preso atto della volontà del Gruppo Fedrigoni della dismissione di Giano con i conseguenti 195 licenziamenti diretti più l'indotto, con l'avvio di un percorso sindacale per il parziale assorbimento degli esuberi negli stabilimenti di Fabriano e Rocchetta", scrivono le parti sociali non nascondendo le forti preoccupazione e la contrarietà, "in quanto Giano dovrà rimanere nel perimetro aziendale altrimenti si causerebbe il cosiddetto effetto domino su tutti gli stabilimenti dell'area Marche considerando l'interconnessione degli stessi".
    Positivo il fatto che il ministero abbia già attivato in quella sede "un tavolo di confronto per mantenere in sicurezza il perimetro occupazionale dei lavoratori del territorio marchigiano" e che la Regione si sia resa disponibile "a mantenere un costante canale di comunicazione e di intervenire nel caso servissero sostegni alla riqualificazione e alla formazione del personale coinvolto nella dismissione di Giano", conclude la nota, fermo restando lo stato di agitazione il blocco dell'utilizzo degli straordinari, della flessibilità oraria e dei richiami in servizio in tutti i siti marchigiani.
    (ANSA).
   

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