(ANSA) - FABRIANO, 12 OTT - "Unità e ferma rivendicazione
della propria storia legata, in modo indissolubile, alla carta".
E' ciò che emerge dal Consiglio comunale aperto a Fabriano
(Ancona) convocato per discutere dell'annunciata chiusura della
società Giano srl da parte del Gruppo Fedrigoni con conseguenti
195 esuberi.
Nel documento sono definite "carenti" le rassicurazioni del
Gruppo Fedrigoni sul voler mitigare al massimo l'impatto
occupazionale e si invita l'azienda a procrastinare la chiusura
di Giano fissata per il 31 dicembre prossimo. Si chiede alla
Regione di seguire la vicenda attraverso il tavolo istituzionale
ma anche interventi finalizzati al rilancio del distretto e dei
servizi essenziali ai cittadini.
Al Governo e al ministero del Made in Italy si sollecita
l'apertura di un tavolo nazionale, di proporre al gruppo di
procrastinare le decisioni assunte vincolandole alla definizione
di impegni precisi per il rilancio produttivo e occupazionale,
valutare tutte le opzioni per salvaguardare gli stabilimenti
tramite nuovi acquirenti, e tra questi il Poligrafico.
"La lotta dei 195 lavoratori di Giano è la nostra lotta, - le
parole della sindaca di Fabriano, Daniela Ghergo - i loro
obiettivi sono in questo momento i nostri obiettivi. Siamo qui
tutti per scongiurare un ennesimo colpo alla comunità, alle
prospettive dei giovani, al loro futuro in questa terra. Alla
città chiedo unità e fermezza in questo momento così difficile:
è una battaglia questa che va al di là delle appartenenze
politiche. Dobbiamo essere uniti e solidali. Ci aspettano giorni
difficili, ma, come già successo in passato, ce la faremo. Ce la
faremo a consegnare un futuro a questo territorio".
Al Consiglio comunale aperto ha partecipato anche l'assessore
all'Industria e allo Sviluppo Economico del Comune di Matelica
Barbara Cacciolari, che nei giorni scorsi era presente anche ad
Ancona alla manifestazione dei lavoratori con successivo tavolo
in Regione. "Ho parlato con la sindaca Ghergo portando la
vicinanza e mettendo a disposizione la nostra collaborazione in
quelle che saranno tutte le iniziative che si intendono portare
avanti - ha riferito Cacciolari - è necessario tutelare il
territorio inteso non solo come indotto industriale, ma anche
sociale. I licenziamenti ricadranno sui 195 dipendenti e sulle
loro famiglie, questo significa impoverire ulteriormente il
tessuto sociale, già colpito dal sisma, dal Covid e dalle altre
crisi industriali. Tutto ciò contribuisce in maniera vertiginosa
allo spopolamento delle aree interne che dobbiamo assolutamente
evitare. Ribadiamo quindi ancora una volta la nostra massima
vicinanza ai lavoratori e al Comune di Fabriano in questa
delicata fase". (ANSA).
Consiglio comunale aperto su Giano, 'azienda posticipi chiusura'
Documento unitario, chiesta attenzione dalle istituzioni