Marche

Liste d'attesa: Calandra, "Si abbattono con nostre professioni"

'Uscire da una logica medico-centrica'

Redazione Ansa

(ANSA) - ANCONA, 13 OTT - Quando si parla di investimenti sul personale sanitario "non ci si deve limtare a due professioni, medici e infermieri", perchè la galassia della sanità è fatta di diverse professioni "e le liste di attesa si abbattono anche coinvolgendo e investendo sulle altre professioni". Ne è convinta Teresa Calandra presidente della Federazione nazionale delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione, della prevenzione (Fno-Tsrm e Pstrp) oggi ad Ancona agli "Stati generali delle professioni della salute" nell'ambito delle iniziative Extra G7 Salute.
    Calandra segnala che "non mancano solo medici e infermieri, e paradossalmente una grossa parte di attività dovrebbe essere svolta "da altre proffessioni che attualmente nel sistema non ci sono". Tra questi i tecnici di radiologia, una delle professioni di area tecnica. "Invece si continua a dire che le liste di attesa possono essre abbattute incrementando il numero di medici e infermiere. E' messaggio distorto".
    Ma le professioni devono essere valorizzate "attraverso una maggiore autonomia e responsabilità, invece si continua a pensare che professioni laureate debbano continuare a svolgere un ruolo ancillare". Il riferimento è alla sanità digitale che ci aiuta a portare la sanità a domicilio, nel territorio. "Le professioni sono tutte laureata, hanno nei loro profili l'autonomia, hanno la responsabilità delle attività che svolgono "e bisogna riconoscerlo. Uscire da una logica di sanità medico-centrica. E' un concetto da scardinare, non da noi ma all'interno dei territori dove già i nostri professionisti operano". Calandra pensa "ai contesti dove già operiamo in modo autonomo, penso alla telemedicina, teleradiologia, telecardiologia la teleriabilitazione. Diffusissime, però non ancora riconosciuti in modo chiaro, così c'è sempre un' ambiguità da superare. (ANSA).
   

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