Marche

Borseggio a Jesi, carabinieri arrestano due giovani donne

Nuovo caso di furto ai danni di clienti di centri commerciali

Redazione Ansa

(ANSA) - JESI, 15 OTT - Due donne sono stare arrestate ieri pomeriggio dai Carabinieri di Jesi per aver derubato una donna all'interno di un centro commerciale della città. Si tratta di una 31enne, residente nel Nord Italia, ed una 22enne, senza fissa dimora, entrambe di nazionalità straniera. Questa mattina il Giudice di Ancona ha convalidato l'arresto e contestualmente applicato la misura cautelare dell'obbligo di dimora nel Comune di residenza e di presentazione alla Polizia Giudiziaria nei confronti della 31enne e dell'allontanamento e divieto di ritorno nella Provincia di Ancona nei confronti della 21enne.
    Vittima del furto una 61enne, che durante gli acquisti è stata 'puntata' dalle due ragazze in attesa del momento opportuno per agire. La donna è stata derubata del portafogli custodito nello zaino che portava in spalla, ma insospettita dalla presenza di una ragazza dietro di lei ha controllato la borsa ed ha capito di essere stata derubata. Così ha deciso di seguirla nell'intento di bloccarla. A questo punto è intervenuta una seconda ragazza che ha cercato di distrarla ma la signora non si è lasciata abbindolare ed ha seguito entrambe fino al parcheggio dove ha poi chiesto aiuto. Tra i presenti un ispettore di polizia del commissariato di Fabriano, libero dal servizio, che ha subito bloccato le ragazze, recuperato il portafogli lanciato dalle due in una siepe, e dato l'allarme al 112.
    Sul posto è intervenuta la pattuglia dell'Aliquota Radiomobile della compagnia carabinieri di Jesi che le ha prese in consegna e accertato la loro identità, procedendo poi all'arresto.
    Negli ultimi mesi, nella zona, si sono moltiplicati i casi di borseggio nei centri commerciali, a Jesi, ad danni di clienti in particolare donne di certa età. Diversi gli episodi che sono stati segnalati da Polizia e Carabinieri, ce diverse le denunce a carico degli autori individuati in alcuni casi grazie ai circuiti interni di sorveglianza. (ANSA).
   

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