Marche

Edilart: "Contro le morti nei cantieri serve più informazione"

Far conoscere le buone pratiche e formare stranieri in cantiere

Redazione Ansa

(ANSA) - ANCONA, 18 OTT - La piaga degli incidenti sul lavoro nei cantieri edili passa attraverso un revisione del percorso della comunicazione per trasmettere meglio i principi della sicurezza in edilizia. Il tema è stato dibattuto stamani nel corso di un incontro promosso da Edilart Marche, Comitato Paritetico Territoriale e Scuola Edile delle Marche, in occasione dei 20 anni di attività. Tra le emergenze la presenza di un numero sempre maggiore di lavoratori stranieri nei cantieri edili, oggi oltre il 50%, che spesso non conoscono la lingua italiana. Ma c'è anche la conoscenza delle norme. "C'è ora, con l'introduzione della patente a punti la figura del responsabile dei lavoratori per la sicurezza, - spiega il coordinatore Edilart Alessandro Migliore - era sconosciuto dai molti, ma il responsabile lavoratore della sicurezza è colui, come il preposto, che dice al lavoratore quello che deve fare in azienda".

Qui entra in gioco la capacità di comunicare e sapere, per esempio, che la certificazione dell'impianto di messa a terra serve per non rimanere folgorati e, questo, molto spesso non viene fatto". Di qui la necessità di una "sensibilizzazione, consulenza e soprattutto formazione per le imprese per far capire loro che quanto può essere visto come una pratica burocratica non lo è. E' invece un insieme di buone prassi che serve a far prendere consapevolezza che ci sono adempimenti importanti da rispettare che possono salvare la vita dei lavoratori", sottolinea Migliore. Ma come prevenire gli incidente nei cantieri. "Buone pratiche che devono essere ben conosciute. "L'esempio più classico - spiega ancora Migliore - è quello del parapetto.


 Ancora oggi si trovano ponteggi senza il parapetto perché vengono messi a secondo dell'esigenza da una o dall'altra parte lascinado quindi zone libere".  Siamo consapevoli "di dover trovare un linguaggio innovativo per far capire, anche alle nuove generazioni, l'importanza e il valore della sicurezza" la convinzione del coordinatore Edilart.   E vista la presenza di manovalanza straniera "abbiamo l'obbligo di formare i nuovi dipendenti all'ingresso del cantiere e all'uscita". Di qui l'iniziativa di oggi per "sensibilizzare chi di dovere, perché noi comunque ci stiamo attrezzando con figure di mediazione e interpretariato, cercando proprio per chi non ha conoscenza della lingua di fare dei corsi in collaborazione con associazioni che lo svolgonoi". Occorre però affrontare le problematiche "non solo come 'sistema edile' ma come 'sistema paese' tenendo conto dei dati relativi alle morti sul lavoro che in edilizia, secondo i dati Inail, dovrebbero essere circa 1.000 a fine 2024, "premiando le aziende sane che rispettano le regole e sono un esempio anche sotto l'aspetto etico".

Edilart si occupa di diffondere la cultura della sicurezza nei cantieri edili attraverso un'interazione continua con gli imprenditori e i lavoratori provando a intercettare con linguaggi moderni anche i giovani per portarli a lavorare in un settore dove c'è grande richiesta di manodopera così come anche di diplomati in professioni tecniche e trasmettendo le buone pratiche anche a quei lavoratori stranieri, oggi oltre il 50% tra quelli operanti nel settore, che vivono difficoltà anche legate alle barriere linguistiche. L'evento "Comunicare la Sicurezza. Per accendere la consapevolezza in edilizia" è stata l'occasione per tenere accesa la luce sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro in edilizia ma anche per contribuire a cambiare una narrazione che riguarda la cronaca di episodi infausti. 

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