(ANSA) - ANCONA, 05 NOV - "Bocciate le nostre proposte, mentre il ripristino delle opere nelle zone colpite e i ristori per gli alluvionati restano al palo". Così il Gruppo Pd in Consiglio regionale sulla seduta che in parte è stata dedicata all'esame degli eventi e degli interventi successivi all'alluvione che il 15 settembre 2022 colpì le province di Ancona e Pesaro Urbino, causando 13 morti nel Senigalliese.
Molto critici gli interventi in aula dei consiglieri del Pd.
"A oltre due anni da quei tragici fatti - ha detto il vicepresidente dell'Assemblea Maurizio Mangialardi - abbiamo finalmente potuto esporre in consiglio i moltissimi atti presentati dal gruppo in questi mesi, dove abbiamo recepito le esigenze e le proposte dei territori alluvionati. Proposte serie e concrete, con pieno spirito di collaborazione, che però si sono scontrate anche oggi nel muro di gomma eretto dalla giunta Acquaroli. Il centrodestra ha scelto ancora la via dello scontro, bocciando le nostre richieste di ristorare al 100% i danni per ciò che concerne le prime case (come d'altronde sta avvenendo in Emilia Romagna)".
Altre proposte, ricordano i dem, erano "di istituire un tavolo interistituzionale unico per coinvolgere tutti i sindaci; di adottare rapidi provvedimenti per ripristinare celermente le infrastrutture, in particolare i numerosi ponti tuttora ancora chiusi, di innalzare il tetto ai ristori per le imprese, oggi fermo a 400 mila euro (quindi molto inferiore ai danni subiti dalle singole imprese), di fornire adeguate risorse e personale all'Ufficio speciale di fiume, che continua a restare una mera scatola vuota; di accelerare le opere previste dall'Assetto di Progetto del 2016; di fare in modo che le piccole difformità urbanistiche non siano ostative rispetto ai rimborsi. Ma questo ennesimo atto di imperio della giunta Acquaroli e della sua maggioranza - attaccano - non colpisce il Pd, ma i cittadini alluvionati che da due anni attendono risposte".
Nel mirino del Pd anche "l'Accordo Quadro sottoscritto lo scorso 17 settembre tra il presidente della Regione Francesco Acquaroli, in qualità di commissario delegato per l'emergenza legata agli eventi alluvionali, e la Sogesid Spa. "Stupisce negativamente - afferma il consigliere Romano Carancini - che dimostrando scarso senso della trasparenza amministrativa e poco rispetto per l'informazione pubblica, l'odierna relazione dell'assessore Aguzzi non abbia fatto alcun cenno all'accordo sottoscritto con Sogesid". "Un accordo tutt'altro che banale, visto che con esso, di fatto, - rimarca l'esponente dem - si esternalizza interamente la ricostruzione dei territori alluvionati nel 2022 a una società con sede a Roma, quindi lontana dalle nostre comunità, che mortifica non solo le strutture tecniche della Regione e il Consorzio di Bonifica, ma anche tanti bravi professionisti marchigiani".
"L'accordo sottoscritto da Acquaroli, infatti, - prosegue Carancini - peraltro a due anni dall'alluvione e della durata di un solo anno, affida a Sogesid un ampio ventaglio di attività di carattere tecnico-specialistico, ingegneristico, amministrativo e legale connesse alla progettazione, all'affidamento e all'esecuzione dei lavori, inclusi i servizi e le forniture necessarie al superamento dell'emergenza. Va aggiunto che per lo svolgimento delle attività 'a vacazione' immediatamente operative previste dall'Accordo, la Regione Marche stanzia un importo presuntivamente massimo di 3,8 milioni di euro, mentre le attività 'a parcella' saranno quantificate sulla base degli Atti di Attivazione. Un fiume di denaro pubblico che, ancora una volta, dalle Marche prende la strada della Capitale. Mi chiedo: è normale che nessuno del centrodestra, non solo Acquaroli e Aguzzi, ma neppure i consiglieri regionali intervenuti oggi in aula, abbiano sentito il dovere di spiegare il significato e le ragioni di questa operazione di portata enorme? Perché tanto mistero? Perché tanta reticenza?".
A sollevare "critiche sui ritardi e le disparità nella messa a terra delle risorse" è stata la consigliera Micaela Vitri: "i numeri parlano chiaro. A oggi la Regione ha dato 12 milioni a Pergola per danni in un quartiere e due a Cantiano per un intero paese devastato. Più in generale, chiediamo al presidente Acquaroli di attivarsi anche per equiparare il diritto ai ristori all'Emilia Romagna, sia nel quantum fino al 100% dei danni, che ammettendo anche le domande di risarcimento per edifici con piccole difformità urbanistiche con richiesta di sanatoria. Non sono accettabili, poi, - secondo Vitri - i ritardi nell'erogazione dei fondi a causa della mancanza di supporto tecnico ai Comuni. Basti pensare che a oggi nelle Marche i privati che hanno diritto al contributo di 5 mila euro sono 3115, ma solo il 15,55% è stato liquidato (13,5 milioni di euro su una richiesta di 86,7 milioni). Ancora peggio la situazione delle attività economiche: - conclude la consigliera dem - su 649 domande pervenute è stato liquidato solo il 10,76% delle istanze con l'erogazione di appena 10,3 milioni di euro su 96,2 richiesti".
La capogruppo Anna Casini ha contestato il fatto che i "Comuni non sono stati assistiti da squadre di rilevazione dei danni" e la mancata istituzione di un ufficio di Piano: "la gestione post-alluvione - ha chiosato - doveva essere fatta meglio, con un maggiore rispetto per le Marche". (ANSA).
Gruppo Pd, 'ripristini opere e ristori post alluvione al palo'
"Bocciate nostre proposte". Dem critici su accordo con Sogesid