Marche

StartAn, più difficoltà che aiuti per le startup

Serve ambiente economico-normativo per favorirne lo sviluppo

Redazione Ansa

(ANSA) - ANCONA, 13 NOV - E' necessario creare l'ambiente economico-normativo per favorire lo sviluppo delle startup innovative sapendo che l'innovazione dei ricercatori è sempre più avanti del diritto e delle norme che si sviluppano in seguito alla nascita dell'esigenza. E' questo il messaggio venuto dall'incontro, nell'ambito di StartAn, la fiera delle startup in corso ad Ancona dal titolo: 'Le startup dell'economia: i segni distintivi dell'impresa', organizzato dal Comune di Ancona in collaborazione con l'Ordine degli Avvocati di Ancona e l'Ordine dei Giornalisti delle Marche.
    "La volontà di confrontarsi - ha detto Gianni Marasca, Presidente dell'Ordine degli avvocati di Ancona - nasce dal desiderio di dare ed avere delle scintille, cioè messaggi brevi e precisi, per distinguere ciò che appare da ciò che è". Per Franco Elisei, Presidente Ordine Giornalisti: "Ai giornalisti viene chiesto di narrare i fatti accaduti ma il giornalista deve anche saper interpretare e fare una previsione della direzione nella quale si sta andando" ricordando che "tra comunicazione e informazione ci troviamo di fronte a parallele divergenti".
    Il prof. Villanacci ha ricordato che "nel 2012 è nata la prima legge che ha regolamentato le startup per implementare le idee nuove e da allora sono stati realizzati piccoli interventi.
    Queste disposizioni legislative non sono sufficienti, danno vantaggi, incentivano, ma hanno peculiarità non del tutto convincenti". Il punto fondamentale è che "la startup per sua natura dovrebbe essere un'associazione temporanea e questo elemento della temporaneità non mi convince". La startup ANCybernetics che nasce come spin-off con il business core di realizzare robotica sottomarina e nel settore dell'esplorazione marina è stata la case history presentata da Giacomo Fiara.
    "Ogni esperienza di impresa innovativa - ha spiegato - ha bisogno di competenze trasversali di tipo economico, fiscale, normativo oltre che tecnico". Nella discussione moderata dal giornalista Michele Romano con lo stesso con i docenti Villanacci, Pietro Putti ed Enrico Al Mureden è emerso che la start up nasce (e deve nascere) se ciò di cui si vuole occupare è "effettivamente innovativo e merita di diventare un'impresa".
    Al contempo però è chiaro che "il diritto non riesce più a stare dietro alle esigenze delle nuove problematiche mentre servirebbero norme che incoraggino gli startupper a non soffocare l'innovazione intimoriti dai profili di responsabilità in caso di malfunzionamento o di danni arrecati". Gli esperti del diritto che dovrebbero guidare il legislatore con grande difficoltà riescono a risolvere il tema e a proporre soluzioni per la complessità delle tematiche affrontate e dei progetti sviluppati. (ANSA).
   

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