(ANSA) - ANCONA, 22 NOV - "Nel 2024 nelle Marche cinque le
donne vittime di femminicidio, 96 in Italia. Non si tratta solo
di numeri, ma di vite spezzate, di famiglie distrutte, di
tessuto sociale lacerato da una violenza che si insinua in ogni
ambito, dalla sfera privata a quella pubblica".
"Servono azioni immediate - sollecitano le segretarie
regionali confederali - per cambiare una cultura che fa sì che
molti uomini considerano le donne una proprietà di cui disporre.
È necessario un approccio integrato, a partire dall'educazione
alla affettività, al rispetto e alle differenze, in tutti i
cicli di istruzione; finanziamenti adeguati per i centri
antiviolenza e più posti nelle case rifugio". "Il ruolo del
lavoro per contrastare tutte le forme di violenza di genere è
fondamentale, il lavoro stabile e di qualità che permette alle
donne di autodeterminarsi. Nella nostra regione, come nel resto
del Paese, le donne sono quelle che trovano per lo più
occupazione precaria, con qualifiche più basse rispetto agli
uomini. Pesa sul lavoro delle donne il part time involontario,
che determina retribuzioni più basse, difficoltà a percorsi di
carriera. Senza lavoro e salari adeguati le donne non saranno
mai libere".
Non si può trascurare nemmeno il dato sulle molestie in
ambito lavorativo e negli altri contesti di vita che emerge dal
rapporto Istat del primo luglio 2024: le Marche sono la quinta
regione per molestie in contesti non lavorativi, con il 7,2%
contro il 6,4% della media nazionale", confermano Fontana,
Soleggiati e Mazzucchelli, che rilanciano la campagna di
sensibilizzazione e informazione avviata nel marzo scorso per
diffondere una maggiore consapevolezza sul problema della
violenza di genere e incoraggiare le vittime a chiedere aiuto
"per far conoscere a tutte le donne il numero antiviolenza e
stalking 1522 a cui possono rivolgersi mantenendo anonimato e
riservatezza". (ANSA).
Sindacati, informazione e lavoro stabile contro violenze genere
Segretarie Cgil Cisl Uil, nelle Marche 5 femminicidi nel 2024