Marche

Ad Ancona confronto su crisi vocazionale nel settore marittimo

Promosso da Capitaneria Porto, relatori docenti e imprenditori

Redazione Ansa

(ANSA) - ANCONA, 28 NOV - "Confronto e riflessioni sulla crisi vocazionale nel settore marittimo: quali soluzioni?". E' il titolo di un'iniziativa che si è svolta ieri alla Loggia dei Mercanti ad Ancona, organizzata dalla Capitaneria di porto di Ancona in collaborazione con la Camera di Commercio delle Marche e il Collegio Nazionale dei Capitani, la sovvenzione del Comune di Ancona e patrocinio dell'International Propeller Club di Ancona. Ad aprire il confronto le Autorità locali in tematicamente coinvolte, e da remoto il Presidente del Collegio Giovanni Lettich che hanno portato i loro saluti come il rappresentante dell'Ufficio Ufficio Scolastico Regionale.
    La realizzazione di tale giornata è stata fortemente auspicata dal moderatore, il Comandante del porto di Ancona e Direttore marittimo delle Marche, ammiraglio Ispettore (CP) Vincenzo Vitale, con il duplice intento di: provocare una riflessione sulla "sempre più attuale ed evidente crisi vocazionale che affligge il settore marittimo, nel quale è ricompresa la marineria da pesca marchigiana; secondo obiettivo "rappresentare una preziosa opportunità di orientamento all'ingresso nel mondo del lavoro dei giovani studenti che nel breve periodo vi si affacceranno, con particolare riguardo alla professione di navigante.
    Ai lavori di respiro locale hanno comunque partecipato importanti relatori, scelti tra personalità di spicco nel panorama marittimo nazionale e internazionale e che si sono susseguiti con i seguenti interventi: il professor Gian Enzo Duci, professore di Economia dell'Università di Genova e Amministratore delegato di ESA Group (Enterprise Shipping Group), il capitano Stefano Canestri, Comandante d'armamento della società armatrice Montanari Navigazione spa, il Capitano Massimo Comelato, per lunghi anni Capitano di Armamento in società armatrici, quali Stargas e Motia, il professor Renato Ricci, ordinario presso la Politecnica delle Marche, responsabile del corso di Laurea Magistrale "Ingegneria delle infrastrutture energetiche e della logistica in ambito portuale" Altri interventi anche di importanti imprenditori in ambito portale. L'armatore Alberto Rossi, che ha sottolineato "il bisogno di sostegno verso la professione del navigante, la ricerca di maggiore consapevolezza generale, da conseguire attraverso una mirata comunicazione che ne esalti le prospettive di crescita, con l'opportunità di incentivarne l'impiego sulla conduzione del segmento Yacthing; aa anche rimarcato la necessità di investire adeguando la preparazione degli studenti all'evoluzione tecnologica delle navi, rivolgendosi al modello aeronautico con un lungo ed efficace addestramento ai simulatori.
    Andrea Morandi, ceo del Gruppo Morandi, storico agente marittimo di Ancona, ha delineato il quadro delle prospettive di reimpiego a terra dei futuri naviganti, il valore aggiunto che essi portano alle imprese, e l'impegno locale nel sostegno agli Istituti Nautici che come Impresa Morandi lui assicura e continuerà a fare.
    All'evento hanno partecipato rappresentanti del Cluster marittimo, portuale e della pesca di Ancona, tra cui la famiglia di Armatori Montanari da Fano, con il Cavalier Corrado, i Titolari delle altre Capitanerie della regione, unitamente ai Dirigenti e numerosi studenti degli I.I.S. ad indirizzo Trasporti e Logistica della Regione Marche (Ultime Classi Capitani e Macchinisti), che hanno seguito con interesse e compostezza l'evento. In diretta streaming erano collegate le 15 sedi regionali del Collegio Capitani e gli Istituti di Fermo e di Venezia.
    Le conclusioni sono state affidate al professor Duci, che "rilevato come non esistano soluzioni alla crisi generale, seguendo essa i grandi fenomeni sociali che accomunano all'Italia alle altre nazioni emergenti/in via di sviluppo.
    Tuttavia, bisogna generare fiducia nelle interfacce che il trasporto ed il mare rappresentano, anche attraverso importanti prospettive di sviluppo come i cavidotti e le pipelines". E poi "è necessario puntare a nuovi percorsi universitari, a potenziare gli Its, oltre ad accrescere l'addestramento del personale navigante mutuando il modello aeronautico, e rivolgersi altresì maggiormente alla professionalizzazione del settore Yacthing. Se le Scuole sono aperte e pronte ad accogliere le imprese che intendono sostenere i loro percorsi, ha concluso, lo sforzo di queste ultime deve invece essere più convinto, strutturato e maggiore. (ANSA).
   

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