Marche

Truffe agli anziani, tutti i sotterfugi e come difendersi

Svelate strategie. Col. Di Costanzo: 'Informarsi per difendersi'

Redazione Ansa

(ANSA) - ANCONA, 29 NOV - Dietro le truffe agli anziani, un vero allarme sociale, c'è una organizzazione, che agisce secondo un preciso metodo. Conoscerlo e farlo conoscere aiuta le vittime a difendersi". Per questo oggi il comandante provinciale dei Carabinieri di Ancona, colonnello Roberto Di Costanzo, ha illustrato alla stampa i diversi passaggi con cui i truffatori, provenienti nella maggioranza dei casi dalla Campania, circuiscono gli anziani riuscendo troppo spesso e convincerli a cedere gioielli e denaro grazie anche ad artifizi tecnologici e manipolazione verbale. L'appello di Di Costanzo è "parlarne sempre" per sensibilizzare gli anziani che "non devono fidarsi".
    Diverse le figure chiave della truffa: un 'intermediario' che arruola chi poi agisce, un 'telefonista' che, anche utilizzando le Pagine bianche per trovare numeri di telefoni, fa il primo passo chiamando la vittima designata (utilizzando sim fittiziamente intestate ad altre persone) per capire chi risponde al telefono e che si presentano come venditori di servizi. Una volta agganciata la vittima interviene l'esattore, cioè chi fisicamente si presenta a casa. Figure occasionali arruolate per un unico fatto. Il primo passo è costituito da una telefonata, segue spesso un sopralluogo per scattare fotografie della casa e stabilire la distanza dalla stazione dei carabinieri. Infatti spesso il telefonista si presenta come appartenente alle forze di polizia, o avvocato, o parente o anche corriere che racconta di un incidente di un familiare o un arresto per il quale serve un contributo economico. L'anziana viene così presa dall'ansia e abbassa le difese. Durante la truffa il numero fisso della presona presa di mira viene tenuta occupata cosìda impedire una eventuale richiesta di chiarimenti.
    Non solo. Può accadere che se in casa c'è un familiare il telefonista questo viene convinto ad uscire per recarsi dai carabinieri (che ovviamente è distante dall'abitazione) così rimasta a casa e nell'impossibilità di contattare il coniuge o altri parenti, viene convinta a consegnare denaro o altri beni. Tra gli artifizi anche le telefonate che fanno comparire sul display il numero fisso della caserma dei carabinieri (ID Spoofing, in gergo). ). Dopo che il "telefonista" ha persuaso la vittima, l'"esattore", accompagnato da un "autista", si presenta presso l'abitazione per ritirare soldi o gioielli. In alcuni casi, il "telefonista" ha convinto la vittima a recarsi all'ufficio postale per prelevare denaro.
    Di Costanzo ha ribadito come l'Arma sia in prima linea nel contrastare tale fenomeno, oltre che sul piano repressivo (la settimana scorsa sono state arrestate in flagranza di reato dai Carabinieri della Stazione di Numana, 3 persone che avevano appena portato atermine una truffa ad anziani), anche sul piano preventivo. I carabinieri - ha spiegato - affrontano il delicato tema delle truffe agli anziani al fine di sensibilizzare le possibili vittime o i loro parenti (figli e nipoti), nel corso degli incontri sulla legalità che si tengono regolarmente nelle scuole di tutta la Provincia, nelle parrocchie, nei luoghi di incontro e aggregazione (come ad esempio gli ambulatori, i centri commerciali, nelle piazze dei piccoli centri abitati).
    (ANSA).
   

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