Marche

'Una vita immaginata' negli scatti di Angelo Mezzanotte

L'esposizione dal 14 dicembre al 26 gennaio a Fabriano

Redazione Ansa

(ANSA) - FABRIANO, 29 NOV - Nel cuore della città di Fabriano, in Zona Conce, un'esposizione fotografica senza precedenti aprirà le sue porte al pubblico dal 14 dicembre al 26 gennaio 2025. La mostra intitolata 'Una vita immaginata', dedicata al celebre fotografo marchigiano, Angelo Mezzanotte, è curata da Aurora Monachesi. La retrospettiva, composta da sessanta immagini, in bianco e nero e a colori, provenienti dall'Archivio Fotografico dell'autore sarà inaugurata 14 dicembre alle ore 17:00. La mostra riassume i momenti più significativi della sua evoluzione artistica, tecnica e spirituale. L'obiettivo è quello di raccontare nella maniera più esaustiva possibile, una storia che lui stesso nel corso degli anni sentiva il bisogno di condividere: un cammino difficile e tormentato, ma sempre diretto verso la vetta con il desiderio di trasmettere agli altri un messaggio di infinito e di speranza. Il visitatore ha la possibilità di fare un viaggio allegorico nel mondo interiore dell'artista che, attraverso l'indagine fotografica sull'uomo e sulla maestosità della natura ha rivelato la sua sensibilità umana. In molte fotografie si legge il senso del cammino e della trasformazione: come se l'uomo fosse costretto da una forza invisibile a cercare la propria origine. Un pellegrinaggio di coscienze animate da un'energia che le spinge ad affrontare l'ignoto, uomini e donne sferzati dal vento contrario o immersi nella solitudine, dove il silenzio è rotto da un grido interiore e ancora, mani operose capaci di trasformare in forma la materia, sguardi intensi e poi sorrisi. Ritratti dai tagli prospettici efficaci al punto in cui le linee direzionali degli sguardi permettono di risalire alle emozioni provate dal soggetto e al tempo stesso dal fotografo.
    Angelo Mezzanotte sapeva accogliere i vissuti dell'altro senza la presunzione di voler cambiare o risolvere la vita di chi incontrava, specchiandosi negli altri per capire se stesso.
    Ogni opera contiene una complessa tela di rimandi e legami interni, rintracciabili anche in controluce che si concretano in affascinanti ed eterei paesaggi, permeati da un alone di misticità contemplativa. Il tutto è costruito con ricercate prospettive, inquadrature che da un campo lungo arrivano al dettaglio con magistrali dosaggi di superfici colorate. Dunque lo sforzo che si richiede all'osservatore, è quello di non fermarsi di fronte alle emozioni suscitate dalle fotografie, ma di sfondare quella piacevole barriera per scoprire la possibilità di riflettere sui percorsi che conducono alla quiete interiore e all'integrazione del Sé.
    "Una volta i fotografi, specialmente gli ambulanti, venivano chiamati molto suggestivamente 'pellegrini del sole'. Da parte mia, penso di aver ampiamente onorato simile appellativo, fino a quando la curiosità per il nuovo, per la diversità, non si è mutata nella meraviglia della "riscoperta", facendomi vedere ciò che avevo fino ad allora solo sfiorato con lo sguardo" scriveva Angelo Mezzanotte. Nel 2009 a sessantasei anni, lasciò incompiuto il suo ultimo progetto, un volume fotografico che avrebbe raccontato la sua vita esclusivamente attraverso le immagini, dal titolo "Una vita immaginata". Negli ultimi anni, si chiedeva se realmente aveva vissuto o semplicemente immaginato ciò che il ricordo gli riconduceva. E forse, proprio nella volontà di dissipare simile dubbio, la sua indole lo spinse verso il mestiere di fotografo, con lo scopo di fornire alla memoria un valido ausilio. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it