(ANSA) - ROMA, 29 NOV - PAOLO VOLPONI, 'SCRITTI DI CRITICA
1956-1994. IL PRINCIPIO UMANO DELL'ARTE', A CURA DI LUCA CESARI
(ELECTA, PP 416, EURO 32)
Nel centenario della nascita di Paolo Volponi, avvenuta il 6
febbraio 1924 a Urbino, esce il 3 dicembre la prima antologia
organica dei suoi scritti sull'arte che ci fa scoprire un
aspetto conosciuto, ma poco letto di uno di maggiori scrittori
del secondo Novecento.
Poeta prima che scrittore, senatore in due legislature,
autore di capolavori come 'Memoriale', 'Corporale' e 'La
macchina mondiale' e di raccolte poetiche come Le porte
dell'Appennino e Testo a fronte, Volponi aveva un profondo
interesse per le arti comprovato dalla sua storia di
collezionista, dal Trecento al Novecento, e da una parallela
attività di critica artistica sino ad oggi relativamente
censita, per lo più dispersa.
Morto ad Ancona il 23 agosto 1994, Volponi era famoso anche
per il profilo di dirigente e consulente ambito per case d'asta.
La bibliografia più esauriente degli scritti volponiani,
apparsa in Romanzi e prose (Einaudi, 3 voll., 2002), a cura di
Emanuele Zinato, dà conto di numerose pagine di galleria, saggi
critici, dibattiti, articoli di giornale, presentazioni di
mostre, composti in circa quarant'anni di lavoro. Soprattutto
verso artisti novecenteschi: da Savinio a Bartolini, a Fazzini,
da Vacchi a Guerreschi, da Arnaldo Pomodoro ad Alik
Cavaliere, da Enzo Cucchi a Pier Paolo Calzolari.
La novità degli Scritti di critica 1856-1994, a cura di Luca
Cesari, è quella di aver restituito, assieme al noto, lo
sconosciuto della vasta produzione volponiana. "Una natura morta
di Morandi, un tondo a segno minuto, al prezzo di lire 5000, è
stata la prima opera d'arte che ho acquistato: fu nel 1950
presso la Calcografia nazionale di via della Stamperia a Roma,
accanto alla Fontana di Trevi" racconta come viene riportato
nella copertina del libro che sarà presentato mercoledì 11
dicembre, alle ore 17 a Urbino, nella Sala del Maniscalco-
Scalette del Teatro Sanzio.
Mancava sino a oggi l'iniziativa di raccogliere in libro
questo straordinario corpus non documentato della potente
scrittura volponiana, di riunire, ben oltre i materiali sino a
oggi censiti, le pagine dedicate a "una costellazione
progressiva, di personaggi-artisti che sono 'casi',
'irregolari', acentrici, 'di qualsiasi scuola e corrente',
sincronizzati sulla virulenza, scelti a uno a uno per tendenze
individualizzate e non perché conformi a un certo codice di
inclusione o militanza".
Una lettura sorprendente e soprattutto inedita del grande
scrittore urbinate con un solo invito: "nessuna veduta d'assieme
sfogliando questo libro, nel suo materiale multiforme; forse
solo il suggerimento di scorrerlo come il susseguirsi, il
mulinare di 'testi di una esposizione'". (ANSA).
Volponi, nel centenario la prima antologia di scritti sull'arte
Esce il 3 dicembre per Electa