Marche

Al Marec la mostra 'Il peso del vuoto' con otto giovani artisti

Con patrocinio dell'Arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche

Redazione Ansa

(ANSA) - SAN SEVERINO MARCHE, 06 DIC - Un incontro tra la collezione di arte sacra del museo marchigiano e i giovani artisti contemporanei promossi dalla galleria romana. E' il senso della mostra collettiva 'Il peso del vuoto', con opere di Elisa Capucci, Cristiano Carotti, Nicola Ghirardelli, Giuseppe Lo Cascio, Lorenzo Montinaro, Jacopo Naccarato, Maria Positano, Jonathan Vivacqua, a cura di Barbara Mastrocola e Giacomo Guidi che sarà inaugurata il 13 dicembre alle 16. 30 al MARec - Museo dell'Arte Recuperata via Cesare Battisti, II, San Severino Marche.
    La mostra è realizzata con il patrocinio dell'Arcidiocesi di Camerino - San Severino Marche grazie alla lungimiranza dell'arcivescovo Francesco Massara che ha saputo comprendere profondamente il valore di questo progetto, tanto da permettere la realizzazione di una mostra di arte contemporanea all'interno delle sale del Museo dell'Arte Recuperata di San Severino Marche, struttura che dal 2016 conserva opere rinascimentali e non solo, provenienti dalle chiese rese inagibili dagli eventi sismici degli ultimi anni. Hanno supportato il progetto la Regione Marche, la Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata e il Comune di San Severino Marche.
    Il peso del vuoto mira a esplorare le profonde sinergie che si celano tra l'arte contemporanea e l'arte sacra promuovendo una sperimentazione espositiva e concettuale che unisce elementi apparentemente diversi e distanti in una unica piattaforma visiva e comunicativa. La scelta di fondo che ha portato allo sviluppo del progetto è rappresentata dalla volontà di alimentare la fusione tra più stili e tecniche artistiche, ampliando gli orizzonti di una collezione apparentemente statica, grazie alla collaborazione tra MARec e Contemporary Cluster. La contemporaneità apre nuove dimensioni all'interno del tradizionale contesto museale permettendo di sottolineare l'importanza storica e sociale dell'oggetto artistico sacro e giungendo ad abbattere le differenze tra l'uno e l'altro. Da una parte l'idea di compenetrazione di molteplici orientamenti, tendenze ed esperienze differenti concorre a delineare l'anima del Contemporary Cluster, dall'altra la visione lungimirante della direttrice del MARec e co-curatrice della mostra, Barbara Mastrocola, ha permesso di instaurare un dialogo serrato con le opere sacre, principalmente risalenti al rinascimento, due poli opposti che incontrandosi possono dare vita a un dialogo trasversale all'interno del complesso schema della storia e del sistema dell'arte.
    Otto giovani artisti contemporanei esporranno nelle otto sale del percorso del museo le loro opere tramite le quali sarà possibile immergersi in un clima ricco di stimoli e di visioni dando vita ad un ponte temporale e concettuale. Opere site-specific, installazioni effimere, sculture leggere, saranno questi i medium principali attraverso i quali si esprimeranno gli artisti in mostra, in contrapposizione alla sensazione di peso del sacro e delle immagini che si percepisce visitando il museo. L'affollamento di opere, il ricco archivio, la ripetizione dei soggetti, la serialità (decine di Annunciazioni, decine di Deposizioni, decine di Crocifissi dal materiale pesante) alimentano nello spettatore la sedimentazione della memoria lavorando sul margine del residuo, sul deposito dell'immateriale, in ultimo sulla trascendenza della religione.
    Il vuoto, l'assenza, il silenzio, l'incomunicabile sono espressi nelle opere di Elisa Capucci, Cristiano Carotti, Nicola Ghirardelli, Giuseppe Lo Cascio, Lorenzo Montinaro, Jacopo Naccarato, Maria Positano, Jonathan Vivacqua. (ANSA).
   

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