(ANSA) - ANCONA, 07 DIC - E' iniziata la battaglia contro l'insediamento di un Cpr nelle Marche, a Falconara Marittima, con la prima iniziativa della 'Campagna contro la detenzione amministrativa-No Cpr Marche'. Circa 200 militanti, secondo gli organizzatori, si sono dati appuntamento questa mattina sotto la sede della Regione Marche per protestare contro quelli che definiscono "luoghi dove alcune persone vengono private della libertà per il loro luogo di nascita, senza che abbiano commesso alcun tipo di reato".
Davanti al palazzo della Regione sono stati posizionati "cavalli di frisia e filo spinato a circondare l'edificio, uno striscione a caratteri cubitali calato dalla terrazza e una scritta di vernice bianca vergata sull'asfalto "No Cpr": azioni simboliche "per indicare le responsabilità della Regione nel tentativo di realizzare un Cpr a Falconara".
I Cpr - spiegano - sono un problema che viene da lontano, la loro istituzione risale al 1998, quando i centri di detenzione per migranti vennero istituiti dal governo Prodi. È urgente opporsi alla loro costruzione: bloccare quello che vogliono costruire a Falconara, boicottare i nuovi centri in Albania e continuare ad adoperarsi per la chiusura di quelli già esistenti. Questi Centri servono per consolidare una condizione inferiorità legale, intimidazione, ricattabilità e sfruttamento per le persone straniere. Secondo la 'Campagna' "le violazioni dei diritti umani non sono semplicemente uno 'spiacevole effetto collaterale' da mitigare o correggere. Per loro conformazione, non possono essere corretti e umanizzati: vanno chiusi".
La mobilitazione contro la detenzione amministrativa comincia ora e - annunciano - proseguirà con un unico obiettivo: nessun Cpr nè nelle Marche nè altrove". (ANSA).