Marche

Mingarelli, verso il futuro nel solco della lezione di Olivetti

Confindustria Ancona, "rendere territorio attraente per talenti"

Redazione Ansa

(ANSA) - ANCONA, 10 DIC - Coesione, prossimità, bene comune, ruolo sociale dell'impresa e dell'imprenditore, aziende dotate di anima, leadership diffusa, ma anche celebrazione del sapere imprenditoriali, crescita e integrazione dei collaboratori. Sono alcune delle parole chiave che il neo presidente di Confindustria Ancona, Diego Mingarelli richiama - ripartendo dalla lezione di Adriano Olivetti e la declinazione marchigiana di Giorgio Fuà "che gli imprenditori delle nostre terre seppero mettere a frutto " - aprendo l'assemblea pubblica che festeggia gli 80 anni dell'Associazione industriali di Ancona, nell'Aula magna della Politecnica delle Marche, alla presenza anche del presidente nazionale di Confindustria, Emanuele Orsini.
    Un'assemblea che nel titolo indica la strada della presidenza Mingarelli: "La rotta del futuro" che affonda le sue radici nei "pilastri delle aziende etiche, la moralità del bello e del ben fatto richiesta dal mercato globale" e che gli fa dire "l'azienda etica è l'azienda familiare marchigiana, che è tale per natura più che per scelta; per destino più che per strategia. L'azienda etica siamo noi".
    L'obiettivo del capo degli industriali anconetani è guardare a un futuro che richiama la sfida più importante in una fase decisamente critica dell'economia marchigiana: "attrarre per competere, competere per attrarre" perché, è convinzione di Mingarelli, "il futuro delle nostre imprese dipende da una nuova relazione col territorio, dalla capacità di creare un sistema innovativo basato sul binomio olivettiano di comunità e impresa".
    Per farlo però è necessario "attrarre nuove tecnologie, nuovi investimenti e nuove idee, creando un ambiente favorevole per le imprese emergenti, ma anche per quelle che desiderano rimanere competitive in un mondo che cambia. Consapevoli che la quinta rivoluzione industriale è già in atto". Tra le priorità indicate da Mingarelli, c'è la capacità di "rendere il nostro territorio un luogo attraente anche per i talenti" e, in questo senso, saper creare "le condizioni affinché i giovani possano vedere nel nostro territorio non solo una possibilità lavorativa, ma un ambiente stimolante, accessibile, facilmente raggiungibile, ricco di opportunità e di crescita". E Confindustria Ancona si candida ad essere punto di riferimento, luogo del dialogo, di collaborazione e di progettazione di soluzione concrete attraverso la collaborazione tra imprese, istituzioni locali, scuole, università e centri di ricerca e di formazione è essenziale "per far sì che le competenze richieste dal nuovo modello produttivo siano prontamente disponibili, e per consentire alle persone che oggi rischiano di restare indietro di rientrare in un sistema che deve essere sempre più inclusivo, dinamico e pronto a rinnovarsi".
    Mingarelli non nasconde che "non sarà semplice il processo di trasformazione" ma il faro è mettere a frutto l'esperienza accumulata, "fare squadra e mettere in campo politiche industriali che puntino sulla modernizzazione e sul rilancio di settori e, soprattutto, filiere strategiche, con un'attenzione particolare all'innovazione e alla sostenibilità". Per farlo, è necessario non solo "attrarre nuove tecnologie, nuovi investimenti e nuove idee, creando un ambiente favorevole per le imprese emergenti, e per quelle che desiderano rimanere competitive in un mondo che cambia" ma anche rendere il territorio un "luogo attraente per i nuovi talenti". Soprattutto "far tornare" i tanti giovani che hanno lasciato le Marche creando le condizioni un ambiente stimolante, accessibile, facilmente raggiungibile, ricco di opportunità e di crescita".
    (ANSA).
   

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