Marche

Sindaca Fabriano, 'il governo eserciti golden power per Beko'

Riunione al ministero ieri, azienda ha confermato 1.900 esuberi

Redazione Ansa

(ANSA) - FABRIANO, 11 DIC - "L'azienda ritiri il piano industriale o si eserciti il golden power. Il nostro Paese non può perdere il know how che ci ha reso leader in Europa". Così la sindaca di Fabriano (Ancona) dopo l'incontro ieri a Roma, al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), tra Governo, parti sociali, istituzioni locali e i rappresentanti di Beko Europe. Di fronte alla conferma del piano industriale da parte di Beko, con 1.900 esuberi suddivisi tra i siti di Fabriano, Comunanza (Ascoli Piceno), Siena a Cassinetta, "si è levata in modo unanime la richiesta di un suo ritiro e la presentazione al prossimo incontro di gennaio di un vero piano industriale che preveda investimenti e tutela dell'occupazione".
    "Il piano proposto da Beko e confermato al tavolo ministeriale - ribadisce la sindaca Ghergo - è stato unanimemente ritenuto irricevibile. Non è serio che una multinazionale dopo pochi mesi dall'acquisizione di Whirlpool presenti un piano di esuberi anziché di investimenti volti ad aumentare la produzione. Bene ha fatto il Ministro Urso, coadiuvato dalle organizzazioni sindacali e da tutte le istituzioni locali presenti, a pretendere la presentazione di un nuovo progetto industriale di sviluppo e tutela dell'occupazione. In mancanza, il Ministro ha preannunciato l'applicazione del Golden Power, con le relative sanzioni".
    "Il sito produttivo di Fabriano verrebbe colpito da circa 400 licenziamenti, - sottolinea Ghergo - suddivisi tra lo stabilimento di Melano, il centro di ricerca e sviluppo e gli uffici amministrativi. Per il distretto fabrianese sarebbe una catastrofe, che, unita alla chiusura di Giano Srl da parte di Fedrigoni, avrebbe conseguenze devastanti per l'intera area.
    Fabriano è stata leader europea del settore del bianco con il gruppo Merloni, potendo contare su professionalità altamente qualificate che, secondo il piano presentato da Beko, andrebbero perse per sempre, non potendo essere ricollocate altrove. Il nostro Paese non può continuare a perdere posti di lavoro e produzioni storiche a causa delle strategie di profitto di multinazionali straniere che vedono le nostre eccellenze come obiettivi da conquistare".
    "Dobbiamo essere consapevoli che questa vertenza non circoscritta al distretto fabrianese - conclude - ma, riguardando l'intera sede di Comunanza, coinvolge il destino delle aree interne della regione Marche, e il futuro della produzione metalmeccanica italiana. È una battaglia che coinvolge tutti, a iniziare dalle istituzioni locali che al Tavolo ministeriale hanno fatto sentire la forza della loro unione. Fabriano difenderà i lavoratori e i posti di lavoro insieme agli altri Comuni coinvolti in quella che è una sfida che non possiamo perdere" (ANSA).
   

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