Marche

Galleria Nazionale delle Marche presenta disegni inediti

Si spazia dal Cinquecento ai primi anni del Settecento

Redazione Ansa

(ANSA) - URBINO, 17 DIC - Inserita nel normale percorso della Galleria Nazionale delle Marche, al secondo piano del Palazzo Ducale di Urbino, fino ad aprile 2025 la Sala dei disegni ospita un'esposizione di opere grafiche, provenienti dal deposito del museo marchigiano. "Disegni rivelati: nuove scoperte per il fondo grafico della Galleria Nazionale delle Marche" è il titolo che, nella rotazione quadrimestrale delle opere grafiche esposte nella sezione dei disegni della Galleria Nazionale delle Marche, ben sintetizza i criteri scelti nella selezione esposta per il primo quadrimestre 2025.
    L'esposizione, organizzata cronologicamente, spazia dal Cinquecento ai primi anni del Settecento e presenta un gruppo di disegni riferibili ad artisti strettamente legati al territorio marchigiano - Timoteo Viti, Claudio Ridolfi, Antonio Cimatori, Giuseppe Puglia, Andrea Pasqualino Marini - insieme a prove di altri maestri "fuori contesto" quali Vittore Carpaccio, Giovanni Battista Trotti detto il Malosso e Cecco Bravo.
    A opera del personale tecnico-scientifico del museo marchigiano, è in corso la revisione dei fondi conservati presso il Palazzo Ducale di Urbino: "Questa esposizione di disegni - afferma Luigi Gallo, Direttore della Galleria Nazionale delle Marche - oltre a essere una sorta di regalo natalizio ai nostri visitatori e di buon auspicio per l'anno nuovo che arriva, conferma la ricchezza del nostro deposito, dove non è difficile imbattersi in opere inedite, e la sua natura di inesauribile fonte di scoperte che da un lato fanno luce su tante questioni e dall'altro fungono da stimolo per ulteriori approfondimenti".
    Tra le opere più importanti per qualità artistica e rarità anche un prezioso studio di Vittore Carpaccio, preparatorio per la figura della Vergine con il Bambino dipinta al centro della Presentazione di Gesù al Tempio, oggi conservata alle Gallerie dell'Accademia di Venezia; uno Studio di testa femminile riconducibile al fiorentino Cecco Bravo - magistralmente eseguito in pietra rossa e nera - e un raro disegno del pittore romano Giuseppe Puglia detto il Bastaro, da porre in relazione con la pala d'altare conservata nella sagrestia della chiesa di Santa Maria di Betlem a Sassari. Quest'ultima scoperta è una fondamentale aggiunta al corpus grafico dell'artista che, a oggi, è costituito solamente da un paio di fogli. Dopo l'esposizione dei suggestivi disegni di Federico Barocci ammirati tra giugno e ottobre di quest'anno a Palazzo Ducale nella grande mostra che ha ottenuto un successo esaltante, prosegue l'attività di valorizzazione e studio delle raccolte, presentando ai visitatori un nucleo di 14 opere grafiche provenienti dalla collezione Viviani, acquisita dalla Galleria tra il 1920 e il 1934. A seguito degli approfondimenti in corso, i disegni in mostra risultano in gran parte inediti o di nuova attribuzione. (ANSA).
   

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