Marche

Spaccio droga, tre ordinanze di arresto, ma uno fugge

Tunisino approfitta dell'avviso di interrogatorio per scappare

Redazione Ansa

(ANSA) - ASCOLI PICENO, 18 DIC - Nella mattinata del 16 dicembre, personale del Commissariato della polizia di Stato di San Benedetto del Tronto, in collaborazione con la Squadra Mobile della Questura di Ascoli Piceno, a conclusione di una complessa attività investigativa diretta dalla Procura della Repubblica di Ascoli, ha dato esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare di custodia in carcere a carico di tre persone ritenute responsabili, a vario titolo, di concorso in detenzione ai fini di cessione e cessione di sostanze stupefacenti (eroina); l'ordinanza disponeva inoltre la misura degli arresti domiciliari per una quarta persona e la misura dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per due ulteriori persone. Come previsto dalla nuova normativa introdotta dall'agosto 2024 (legge 114/2024) il giudice, prima di emettere l'ordinanza di misura cautelare in questione, ha dovuto avvertire tutti gli indagati che vi era a loro carico una richiesta di misura cautelare (anche carceraria) avanzata dalla Procura, invitandoli a prendere visione di tutti gli atti messi a loro disposizione e a farsi interrogare per presentare elementi a propria difesa, dando un termine di almeno cinque giorni tra il momento della notifica dell'invito e l'interrogatorio. La persona, un 37enne di origine tunisina, che dagli indizi raccolti risultava essere il principale indagato per la gestione di un importante traffico di eroina con canali di approvvigionamento a Roma e a Castel Volturno, ha ricevuto la notifica il 25 novembre scorso per un interrogatorio fissato per l'11 dicembre al quale però non si è mai presentato, fuggendo invece nel suo paese.
    Quindi al momento di dare esecuzione della Ordinanza di custodia cautelare in carcere a suo carico, ordinanza emessa necessariamente dopo la data fissata per l'interrogatorio, il personale di Polizia, nonostante le accurate ricerche effettuate, ha dovuto prendere atto della irreperibilità sul territorio nazionale dell'uomo e l'ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico della persona che risultava il principale indagato (unico ad esserlo per 7 distinti episodi di approvvigionamento/detenzione e cessione di quantitativi non modici di eroina) è rimasta quindi ineseguita; così come ineseguita quella dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria disposta a carico della cittadina tunisina anch'essa allontanatasi subito dopo aver preso conoscenza della richiesta di misura cautelare a suo carico.
    E' stata data invece esecuzione alla custodia in carcere disposta per altri due indagati (un cittadino italiano e un cittadino tunisino) che si trovavano già rispettivamente in carcere e in un centro di permanenza per il rimpatrio, e parimenti è stata data esecuzione alle misure degli arresti domiciliari e dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria a carico rispettivamente di due cittadini italiani.
    Dagli elementi indiziari raccolti nel corso di complesse e articolate attività di indagine sviluppatesi anche con attività tecniche, risultava che il principale indagato si avvaleva anche della collaborazione di incensurati per il trasporto di eroina da Castel Volturno con autovetture prese a noleggio, disponendo quindi con una attenta supervisione il confezionamento dello stupefacente (in panetti da 25 o 50 grammi ) per poi destinarlo a ulteriori soggetti incaricati della vendita al dettaglio secondo le specifiche disposizioni ricevute. (ANSA).
   

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