(ANSA) - ANCONA, 23 DIC - Una società italiana stava tentando di trasportare illecitamente in Albania su un autoarticolato, imbarcandolo ad Ancona, oltre 16 tonnellate di rifiuti "urbani". Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Ancona, con i funzionari dell'Ufficio delle Dogane, hanno sequestrato il carico nell'ambito di specifiche attività investigative per prevenire e reprimere traffici illeciti che interessano il porto.
I militari del Gruppo del capoluogo dorico e i funzionari dell'Ufficio delle Dogane di Ancona, a seguito di specifica attività di analisi di rischio, hanno individuato, un autoarticolato pronto ad imbarcarsi su una motonave diretta a Durazzo. I verificatori, avendo ravvisato discordanze documentali, hanno approfondito le attività ispettive riscontrando materialmente la merce trasportata e constatando evidenti difformità rispetto a quanto denunciato nella dichiarazione doganale. La merce è stata analizzata da esperti dell'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (Arpam) chei hanno classificato i prodotti quali rifiuti urbani, rientranti nella "lista ambra" (presentano un potenziale rischio ambientale e richiedono maggiore controllo, possono essere pericolosi o non pericolosi). La riclassificazione della merce ha comportato che la spedizione avrebbe dovuto essere accompagnata da una preventiva procedura di bonifica (non effettuata dai responsabili), e da espressa autorizzazione preventiva del Paese ricevente, che non poteva essere rilasciata nel caso di specie, in quanto l'Albania (paese destinatario della merce) vieta l'importazione di tale tipologia di prodotti.
L'intervento di Fiamme Gialle e Agenzia Dogane si è concluso con il sequestro di 16 tonnellate di rifiuti tessili per un valore di svariate migliaia di euro che, secondo gli investigatori, si tentava di trasportare illecitamente verso un Paese extra-unionale; denunciato a piede libero il rappresentante legale della società esportatrice, per i reati di traffico illecito di rifiuti e "falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico". Per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte a indagine in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.