Marche

Timori Cna e Confartigianato Marche per i possibili dazi Usa

Gli Stati Uniti sono il terzo Paese per l'export marchigiano

Redazione Ansa

(ANSA) - ANCONA, 09 GEN - Dalle Marche verso gli Stati Uniti d'America viaggia il 9% dell'export regionale, terzo posto nella graduatoria dei Paesi che importano dalla regione, preceduti solo da Francia e Germania. Merci che nei primi nove mesi del 2024 hanno portato nelle casse delle imprese marchigiane 1,8 miliardi di euro, di cui 935 milioni dalle attività manifatturiere. Preoccupano però le ipotesi di dazi dagli Usa, con la nuova presidenza di Donald Trump.
    "La minaccia di gravare le esportazioni provenienti dai Paesi dell'Unione Europea di dazi del 10% - affermano il presidente Cna Marche Paolo Silenzi e il segretario Moreno Bordoni - preoccupa fortemente le 2.500 imprese esportatrici marchigiane.
    Si teme una contrazione dell'import statunitense per i prodotti marchigiani di almeno il 10%, con ripercussioni sulla produzione e sull'occupazione delle nostre piccole e medie imprese".
    La principale voce di esportazione dalle Marche verso gli Stati Uniti d'America è rappresentata nei primi nove mesi del 2024, dagli articoli farmaceutici (220,2 milioni di euro), poi meccanica (178,8 milioni di Euro), tessile, abbigliamento e calzature con 137 milioni di euro, prodotti in metallo (109,1 mln di euro) e mobili e altri prodotti manifatturieri (97,7 mln di euro).
    Oltre ai dazi di Trump, secondo Confartigianato Marche, a preoccupare sono anche l'incremento dei costi energetici e delle materie prime, sottolinea la presidente regionale dell'Associazione Moira Amaranti, "che hanno messo a dura prova la resistenza e la competitività delle piccole imprese marchigiane". La contrazione del credito al settore produttivo per le piccole imprese delle Marche ha fatto registrare un calo dei prestiti pari al -9,9% in un anno, a fronte del -6,5% del totale imprese. "Servono - sottolinea Gilberto Gasparoni segretario di Confartigianato Marche - norme come la decontribuzione del costo del personale. Gli imprenditori marchigiani hanno saputo resistere e reagire, ma è indispensabile il sostegno delle Istituzioni, della Regione Marche con bandi a portata di piccola impresa e sostegno all'internazionalizzazione". (ANSA).
   

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