(ANSA) - ANCONA, 15 GEN - Cosa si deve fare per aprire un allevamento familiare e a chi ci si deve rivolgere? Per aprire un allevamento familiare esistono poche e semplici regole da seguire. Occorre prima di tutto rivolgersi al Comune e, successivamente, recarsi presso le sedi territoriali del Servizio veterinario di Sanità animale della Ast Ancona per richiedere e compilare l'apposita modulistica al fine della registrazione dell'allevamento familiare nel Sistema informativo veterinario (Banca Dati Nazionale) e l'attribuzione del codice aziendale.
Questa è una delle domande e risposte che l'Ast di Ancona ha reso pubbliche per informare delle regole per coloro che vorrebbero allevare nel proprio cortile, dei polli, delle galline, delle anatre, delle oche per poter poi consumare dei prodotti. Un allevamento familiare è un'attività di allevamento prevista per determinate specie e per un numero massimo di animali, tra le quali rientra anche il pollame da cortile, in cui gli animali sono allevati esclusivamente per autoconsumo o uso domestico privato, senza alcuna attività commerciale. Il numero massimo di animali che si possono allevare in un allevamento familiare di pollame non può essere superiore a 50 unità. Il Servizio Sanità animale della Ast Ancona, presso le proprie sedi dislocate su tutto il territorio, "è a disposizione per fornire ulteriori dettagli al riguardo e supportare gli utenti nell'iter di apertura, registrazione e gestione del proprio allevamento familiare", si conclude la nota. (ANSA).