Marche

Legale, 'dalle chat elementi per istigazione al suicidio di Leo'

Legale Perricci, 15enne chiese padre di arruolarsi per sfuggire

Legale, 'dalle chat elementi per istigazione al suicidio di Leo'

Redazione Ansa

(ANSA) - PESARO, 19 MAR - "Dalla perizia informatica che è stata depositata dall'analista forense, Luca Russo, si vede un'escalation di sensazioni negative e situazioni alle quali Leo era costretto dal primo ottobre in poi". Così l'avvocato Pia Perricci racconta le novità emerse sul caso di Leonardo Calcina, il ragazzo di 15 anni di Senigallia (Ancona), che si tolse la vita il 13 ottobre scorso, con la pistola d'ordinanza del padre, per "fuggire dai suoi bulli".
    "Sono state analizzate in particolare le chat con i genitori ed un amico - ha riferito la legale -, da queste emergono i nomi di due ragazzi e due ragazze indiziati come coloro che prendevano costantemente in giro Leonardo: minacciavano di picchiarlo e, usando le stesse sue parole, creavano in lui un senso di angoscia enorme che non riusciva a togliersi di dosso".
    "Il tutto avveniva durante l'orario scolastico, perché parliamo di ragazzi della sua stessa classe - ha aggiunto -. Riteniamo che quanto emerge dai messaggi possa portarci a chiedere l'istigazione al suicidio".
    "Leggendo i messaggi capiamo quanto Leonardo non riuscisse più a resistere - ha detto ancora Perricci -, era addirittura arrivato a chiedere al padre di arruolarsi nell'esercito, perché aveva saputo che bastava la terza media, pur di fuggire da quella scuola avrebbe preferito entrare in un corpo militare".
    "Io mi rivolgo al preside e agli insegnanti, perché mi chiedo dove sono stati gli adulti in questa situazione e perché non hanno fatto nulla per proteggere mio figlio, un bambino, che aveva solo 15 anni - ha detto Viktoryia Ramanenka, mamma di Leonardo, durante la conferenza stampa - mi domando che cosa insegnano le famiglie di questi ragazzi ai loro figli? Perché un adulto non farebbe mai una cosa simile, ma cercherebbe di filtrare una frase o una parola visto che sa quanto possano essere forti e soprattutto che alcune cose dette rimangono nel cuore e non vanno più via". "Cosa fanno i prof? - chiede la madre di Leonardo - Cos'hanno fatto quando succedeva tutto questo e cosa stanno facendo ora visto che queste cose continuano a succedere dopo mesi e non è stato ancora preso nessun provvedimento, perché stanno zitti e nessuno segnala? Chi rimane in silenzio - ha concluso - per me è complice di ciò che successo a mio figlio". (ANSA).
   

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