Marche

In caso di cambio Gruppo stop a incarichi in Ufficio Presidenza

Consiglio Marche approva modifica statutaria in seconda delibera

Redazione Ansa

(ANSA) - ANCONA, 18 GIU - Interruzione del ruolo di componente dell'Ufficio di Presidenza dell'Assemblea legislativa regionale delle Marche, di presidente e vicepresidente di Commissione, qualora il consigliere regionale incaricato cessi di far parte del Gruppo consiliare al quale apparteneva al momento dell'elezione. Lo prevede la proposta di modifica dello Statuto della Regione in materia di cambio di Gruppo consiliare, che è stata approvata all'unanimità in seconda deliberazione. La prima deliberazione sulla stessa materia era arrivata lo scorso 9 aprile.
    La disposizione, che entrerà in vigore dalla prossima legislatura, "non si applica quando la cessazione sia stata deliberata dal Gruppo di provenienza, ovvero in caso di scioglimento o di fusione con altri Gruppi consiliari". Dopo l'approvazione della modifica statutaria "contro i cambi di casacca" esulta la capogruppo M5s Marta Ruggeri che ricorda di aver depositato la proposta "a inizio febbraio scorso e che era stata già approvata in prima lettura nei mesi scorsi".
    La legge statutaria a prima firma Ruggeri, "condivisa da tutte le forze politiche in corso d'esame legislativo e ispirata a norme già introdotte nel regolamento del Senato della Repubblica nel 2017 e poi rinforzate con successive modifiche approvate nel 2022, stabilisce che i consiglieri regionali che lasciano il gruppo consiliare a cui appartenevano al momento della loro elezione devono decadere dagli eventuali incarichi a cui sono stati eletti in Ufficio di presidenza dell'assemblea consiliare o all'interno delle commissioni consiliari permanenti".
    "Con le modifiche statutarie approvate definitivamente oggi e che ora aspettano solo la pubblicazione nel Bollettino Ufficiale Regionale - continua Ruggeri - finalmente si applicherà, a partire dalla prossima legislatura regionale, una forma di sanzione a quei consiglieri che in corso di mandato tradiscono la fiducia degli elettori che li hanno votati, abbandonando le forze politiche e i programmi per cui erano stati eletti.
    Infatti, questa legge statutaria prevede che i consiglieri eletti a incarichi in Ufficio di presidenza dell'Assemblea legislativa o nelle commissioni consiliari permanenti decadano dai ruoli a cui sono stati eletti laddove decidano di cambiare il gruppo consiliare a cui appartenevano al momento dell'elezione, e questo proprio perché eletti in quei ruoli come espressione di quei gruppi che hanno deciso di lasciare".
    "Tutti noi sappiamo che uno dei più antichi mali della politica italiana a ogni livello istituzionale - conclude la capogruppo M5s - è senza dubbio quello del trasformismo politico, e la nostra regione purtroppo in questo senso non fa eccezione. La legge statutaria approvata in via definitiva oggi, che non comporta maggiori spese per il bilancio regionale, per questo motivo punta a penalizzare attraverso delle misure mirate chi tradisce la fiducia degli elettori che lo hanno sostenuto per perseguire solo i propri interessi personali, e avrà, quindi, la funzione di deterrente per questi comportamenti".
    (ANSA).
   

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