(ANSA) - ANCONA, 02 LUG - Valorizzazione di piccole
produzioni e produttori locali, recupero di prodotti di qualità
e tradizioni, sostegno alla piccola pesca, promozione del
patrimonio di biodiversità anche con spazi in eventi
internazionali e un'iniziativa nelle Marche per la filiera di
carne e salumi, Mercati della terra per supportare la filiera
corta. Non è solo una questione formale ma una condivisione di
sostanza su questi temi, il protocollo siglato oggi che rinnova
la sinergia tra Regione, Slow Food Marche e Slow Food Italia. Un
accordo, valido fino a fine 2025, nel segno del cibo "buono,
pulito e giusto" tra l'amministrazione regionale e
l'associazione Slow Food che nella regione vanta 14 condotte,
circa 1.400 soci, per diffondere la cultura alimentare,
sviluppare l'educazione del gusto, tutelare la biodiversità, le
produzioni di piccola scala, promuovere le qualità anche
ambientali e sociali.
La sottoscrizione è avvenuta in Regione da parte
dell'assessore all'Agricoltura Andrea Maria Antonini, del
presidente Slow Food Marche Aps Vincenzo Maidani e del
vicepresidente Slow Food Italia Federico Varazi. L'intesa si
sposa anche con il concetto di Marche Terra di Benessere che la
Regione promuove e supporta con una legge approvata nel dicembre
2023. "Occorre pensare al territorio come una risorsa da non
musealizzare - ha affermato Antonini - ma consapevoli che ci
sono risorse che vanno curate, che va data loro una ciclicità,
con competenza".
"I presidi Slow food sono un importante punto di
riferimento", ha aggiunto l'assessore, ricordando i tanti temi
condivisi tra biodiversità e valorizzazione di produzioni del
territorio; insomma "un partner ideale" per alcuni obiettivi
come il potenziamento delle filiere locali, per fare di
produttori e prodotti protagonisti nelle aree interne, più a
rischio spopolamento, ma anche custodi dei territori.
Un'attività, ha osservato Antonini, agevolata da "interessi
economici positivi che mantengono un equilibrio e consentono
produzioni di qualità" nelle Marche le quali vantano il
"distretto biologico più grande d'Europa".
La valorizzazione dei prodotti locali di qualità e della
filiera corta, il consumo di prodotto tracciati, ha evidenziato
Antonini, si riflettono sulla salute dei cittadini a fronte
invece, nel panorama internazionale, di "cibi processati", di
prodotti che arrivano dall'altro capo del mondo senza i
controlli previsti in Italia, e con un più elevato impatto
sull'ambiente sul fronte dei trasporti. Le Marche ha ribadito,
puntano su biodiversità, enogastronomia, sul turismo
esperienziale, che cerca il benessere, la qualità della vita, i
cibi sani e che rispetta i luoghi di vacanza.
Si tratta di un "protocollo importante per dare voce a
piccoli produttori e promuovere territori in difficoltà", ha
detto Maidani, rimarcando il concetto di "prodotti
identificativi che mantengono le persone su territori che
faticano, come le aree interne, a mantenere la popolazione".
Occorrono "cicli identificativi da conservare con un filiera di
qualità e persone che stanno e amano i territori".
Il vice presidente di Slow Food Italia, Varazi, ha
sottolineato anche il tema della necessità di "invertire la
narrazione tra uomo e natura", facendo l'esempio dei boschi:
occorre rivalutare l'importanza del legno e dei boschi: per anni
la natura è rimasta conservata in uno scrigno, senza grandi
benefici e 11 milioni di ettari di bosco sono rimasti non
gestiti e, invece, sono un grande risorsa". Slow food si cala
nelle realtà territoriali e raccogliere istanze da proporre alla
politica.
L'associazione promuove poi iniziative anche internazionali
come "Terra Madre Salone del Gusto", che si terrà a Torino a
fine settembre: per le Marche, dal protocollo, anche
l'opportunità di valorizzare il proprio patrimonio e la
biodiversità anche in questo tipo di eventi (Cheese, Slow Fish,
Slow Wine Fair) con priorità d'assegnazione di spazi e la
previsione di una manifestazione da tenersi nelle Marche, a
livello nazionale, sulla filiera della carne e dei salumi.
(ANSA).
Regione-Slow Food, qualità Marche tra filiere corte e biologico
Protocollo rinnovato, valorizzare produzioni locali e territorio