Marche

Ciccioli, 'Macroregione Adriatico-Ionica è avamposto dell'Ue'

FdI, "risorse adeguate per realizzare progetti e programmi"

Redazione Ansa

(ANSA) - ANCONA, 05 LUG - "La macroregione Adriatico-Ionica rappresenta l'avamposto dell'Unione Europea: servono risorse adeguate per realizzare progetti e programmi". Così il consigliere regionale di Fratelli d'Italia ed europarlamentare Ecr, Carlo Ciccioli, durante l'appuntamento odierno organizzato dall'Istao.
    "L'asse dell'Europa dal Nord al Sud, l'obiettivo che intendiamo perseguire a tutti i livelli come Fratelli d'Italia e come Ecr. - ha detto l'esponente di FdI - E per conseguire seguiremo tre direttrici. La prima riguarda la valorizzazione del Mar Mediterraneo per creare sinergie tra due continenti storicamente legati e che devono tornare ad esserlo dal punto di vista economico, sociale e culturale. Economico si declina per potenzialità legate al mondo dell'energia, del reperimento di terre rare, di nuove fette di mercato per le aziende italiane e non solo". "Ma anche per limitare i flussi migratori, dal punto di vista sociale, che si traduce quindi in una regolamentazione degli stessi, evitando che il Mar Mediterraneo - ha aggiunto Ciccioli - continui a essere un enorme cimitero".
    "Il terzo punto di vista è quello culturale: - ha affermato ancora l'europarlamentare - un dialogo costante e su molteplici settori con l'Africa vuole dire garantire sicurezza in tutti gli Stati di entrambi i continenti e fare in modo che le culture possano essere sempre di più fonte di arricchimento reciproco.
    Uno strumento per conseguire questi risultati è rappresentato dal Piano Mattei che, con grande lungimiranza, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, ha messo a disposizione di tutta l'Unione Europea e che sarebbe miope non adottare e fare proprio".
    Un ultimo passaggio vorrei riservarlo alla Macroregione Adriatico-Jonica. - ha detto Ciccioli - Dobbiamo capire che abbiamo tutti un destino comune e certi treni passano una volta sola e noi, classe politica, abbiamo il dovere di fare il possibile per prenderli e renderli, soprattutto, concreti e funzionali con gli obiettivi di sviluppo. Con l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea e, soprattutto, con il conflitto Russo-Ucraino, - ha osservato il consigliere regionale - l'asse dell'economia si sta via via spostando sempre di più nell'area del Mediterraneo che, ad oggi, movimenta il 25% (del Pil mondiale) dal punto di vista della logistica, con il Mar Adriatico, snodo fondamentale, dove se ne movimenta il 13% di questo dato dunque. L'Ue ha meritoriamente anticipato questo scenario dando vita alla Macroregione Adriatico-Ionica".
    "Ma, ora, è giunto il momento di fare un ulteriore passo in avanti. - ha auspicato Ciccioli - L'Adriatico diventa la cerniera tra Oriente-Occidente e Sud del Mondo e noi dobbiamo costruire lo sviluppo con quelli che sono i pilastri della Macroregione: Logistica, Economia Blu, Infrastrutture, Energia, Ambiente e Turismo sostenibile. Nel corso di questi anni vi è stata l'assenza della politica e che ora deve esserci, al contrario, una forte spinta politica a partire dai 4 Stati nazionali della Ue - Italia, Croazia, Slovenia e Grecia - e dall'Unione nella Commissione di Bruxelles nel suo complesso, al fine di avere maggiore attenzione per questa cruciale e vitale area, - ha concluso - dotandola delle risorse necessarie perché altrimenti i progetti e i programmi non diventano da soli azioni esecutive. In quest'ottica si muove la PdL regionale a mia firma che a breve sarà approvata dal Consiglio regionale delle Marche". (ANSA).
   

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