(ANSA) - PESARO, 18 OTT - La mostra personale di Claudio Di
Carlo "Vertigini all'imbrunire" arriva ai Musei Civici di
Pesaro. Curata da Lorenzo Canova e Francesca Pietracci, la
mostra è promossa dal comune di Pesaro e dalla Fondazione
Pescheria - Centro Arti Visive, in collaborazione con Pesaro
Musei.
La mostra vuole essere un vero e proprio percorso, che inizierà
con l'opera dedicata a Rossini che l'artista donò a Pesaro nel
2018 e che si intitola "Già la luna è in mezzo al mare", da lì
partirà il viaggio verso le altre nove opere realizzate ad olio
e foglia d'oro su tela dal 2007 al 2024. La mostra è come se
fosse suddivisa in capitoli della capitoli del suo racconto
pittorico, scanditi dalla presenza di donne e di uomini, di
corpi, di dettagli
e situazioni catturate dai media o provenienti da sue foto, in
ogni caso sempre rielaborati e dipinti. Tutto è accomunato da
un'atmosfera indefinita che si crea all'imbrunire e che procura
una sorta di vertigine, stupore e spaesamento, così come le
scene improbabili che Di Carlo ricostruisce e che si trovano in
bilico tra realtà e finzione.
All'interno di ogni opera vi è una metafora da scoprire a vari
livelli. L'artista attraverso la mostra affronta varie
tematiche, da quelle politiche a quelle sociali, psicologiche ed
emotive, suscitando piacere o allarme, con realismo e
raffinatezza, in chi le osserva.
Tra quadri attraversati da un misterioso eros, le figure dipinte
nel 2007 coincidono con quelle del 2024, entrando in contrasto
diretto con la miseria del mondo e la banalità del quotidiano.
La qualità della definizione iconica è intensa, permettendo così
di costruire, con meccanismi ambigui, una sorta di unione tra
luoghi e momenti all'interno dello spazio pittorico, di
osservare storie silenziose che raccontano affascinanti enigmi o
di scoprire narrazioni indecifrabili nascoste nel flusso della
pittura originale.
Una mostra che ripercorre a pieno la figura dell'artista,
originario di Pescara, e della sua vita (dalla natura
poliedrica). Di Carlo ha sempre posto il proprio sguardo sulle
forme dello sconfinamento: è un artista proteiforme che ha
attraversato la pluralità delle esperienze contro culturali e
artistiche degli anni '70 e '80. Cresciuto nell'humus
dell'anarchismo etico-politico, si è occupato di musica
underground e di teatro di ricerca. Ha fatto dell'arte, in ogni
sua forma, dalla pittorica alla musicale fino a quella
aggregativa, la sua vita, facendo nascere così nella sua persona
un crescente sentimento di vocazioni plurime libera da vincoli o
dettami opprimenti della società di oggi. Di Carlo incarna la
personalità multi-identitaria e nomade del mondo post-moderno,
radicata tra frontiere sensoriali di linguaggi somatici ed
esperienziali. Un continuo lavoro di "ricombinazione", il suo,
che ha sempre solcato le forme estetiche della vita quotidiana,
le culture spettacolari dei consumi diffusi, per approdare alla
concentrazione e al contenimento di una forma, all'integrità di
una specifica esperienza sensibile. La sua è una pittura
postmoderna ma realizzata comunque attraverso un lento costruire
ed il fare e disfare delle forme, dei toni, dei timbri e delle
luci. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e
private in tutto il mondo e diversi critici seguono ormai il suo
lavoro. La mostra di "Vertigini all'imbrunire" vuole quindi
raccontare proprio questo, la sua vita, il suo racconto, la sua
persona, la sua arte. (ANSA).
A Pesaro la mostra "Vertigini all'imbrunire" di Di Carlo
L' inaugurazione il 2 novembre ai Musei Civici di Palazzo Mosca