(ANSA) - SAN SEVERINO MARCHE, 16 DIC - Dopo oltre otto anni
dalle scosse di terremoto che sconquassarono il Centro Italia, a
San Severino Marche (Mc) torna agibile il monastero di Santa
Caterina.A conclusione dei lavori di riparazione del danno con
rafforzamento localizzato della struttura, la sindaca Rosa
Piermattei ha revocato l'ordinanza con la quale, in piena
emergenza sisma, aveva dichiarato il complesso che sorge a
Castello al Monte non utilizzabile. Resta però inagibile ancora
la chiesa. I lavori, finanziati dall'Ufficio speciale per la
ricostruzione della Regione Marche per un importo complessivo di
circa 2 milioni e 164mila euro, hanno permesso il recupero della
struttura nella sua bellezza originaria, garantendo la piena
sicurezza per chi lo frequenta. Fondato nel 1544 dalla comunità
monastica cistercense di Santa Caterina, il monastero ha origini
benedettine risalenti all'anno Mille. La comunità vive ancora
oggi secondo la regola benedettina dell'"Ora et Labora", nello
spirito cistercense trasmesso da San Bernardo di Clairvaux. Nel
corso dei secoli il monastero è stato ampliato, arricchito e ha
visto momenti di grande fervore spirituale, come il ritrovamento
nel 1580 del corpo incorrotto di Santo Illuminato, monaco
benedettino e copatrono di San Severino Marche. Nonostante le
difficoltà, inclusa la confisca dei beni da parte del Regno
d'Italia nel 1865, la comunità ha resistito, riacquistando il
monastero nel 1904 e continuando a essere una presenza viva nel
territorio. Oggi, il monastero accoglie una comunità
multiculturale, con monache cistercensi provenienti dal Vietnam
che condividono la stessa regola e spirito di vita, in un clima
di comunione e preghiera. La riapertura del complesso
rappresenta non solo un traguardo importante nella ricostruzione
post-sisma, ma anche un segno di rinascita per l'intera
comunità settempedana. (ANSA).
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