(ANSA) - CAMPOBASSO, 8 OTT - "Va bene il lavoro, ma non
potrei fare a meno di tornare dove sono nato e cresciuto, a
Larino". Così Aldo Biscardi - giornalista e conduttore
televisivo morto stamani a Roma - parlava del suo legame con il
Molise e con la città dove era nato 87 anni fa, in provincia di
Campobasso.
Biscardi amava ricordare in particolare il luogo di ritrovo
della sua comitiva: "La sera non vedevamo l'ora di poter uscire
e andare in strada. Ricordo che mio padre sistematicamente
doveva venire a cercarmi perché si faceva tardi e noi stavamo
sempre attorno alla fontana di Larino a inventarci qualcosa da
fare. Erano giornate indimenticabili. Poi quando hanno costruito
l'acquedotto per le abitazioni civili andare a giocare alla
fontana perse immediatamente di valore".
E ancora su Larino: "Quando sento i miei familiari che mi
danno notizie su quanto succede in paese io alzo il telefono e
chiamo gli amici per commentare con loro quello che è successo.
Siamo un gruppo molto affiatato e loro mi stimano molto, credo
di rappresentare ai loro occhi una sorta di punto di arrivo, di
coronamento di quella che è stata una infanzia comune".
Proprio la squadra di calcio di Larino è stata l'unica per la
quale il giornalista inventore del 'Processo' ha confessato di
essere tifoso: "Non dirò mai per quale squadra tifo - ripeteva
-. Posso però dire che da ragazzo tifavo per la Frenter Larino e
quella squadra mi è rimasta nel cuore a tal punto che quando
lasciai la Rai e mi misi in proprio chiamai la mia società di
produzione proprio Frenter Comunication".
In Molise vivono sia la sorella del giornalista, Teresa, sia il
fratello, l'ex senatore Luigi.
(ANSA).
Morto Biscardi: in intervista spiegava suo legame con Molise
'Non potrei mai fare a meno di tornare dove sono cresciuto'