(ANSA) - PESCASSEROLI, 25 GEN - Come ogni anno, il Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise (Pnalm) ha concluso il monitoraggio sul camoscio, fondamentale per definire il numero minimo degli individui, registrare fluttuazioni annuali, evidenziare criticità nella popolazione e analizzare i trend demografici. I dati del 2020 non si discostano molto dagli anni precedenti e descrivono una popolazione stabile e in equilibrio, con parametri vitali tipici di una popolazione storica.
E' stato possibile salvare la specie anche con operazioni di reintroduzione dagli anni '90 nei massicci della Maiella, del Gran Sasso, dei Sibillini e del Sirente-Velino. In estate e in autunno il personale del Servizio Scientifico e del Servizio di Sorveglianza del Parco si dedica al monitoraggio.
La popolazione di camoscio conta oltre 5000 individui in tutto l'Appennino, ma questa sottospecie, non ancora uscita dal rischio di estinzione, continua a essere protetta da leggi e normative, nazionali ed europee.
Il monitoraggio nel Pnalm si svolge attraverso le conte in simultanea: metodo che permette di determinare il numero minimo di individui presenti in un'area e acquisire parametri come indici del successo riproduttivo e di sopravvivenza al primo anno di vita. (ANSA).
Parchi: censimento camosci in Pnalm, contati 675 esemplari
Nati 138 in 2020.Da 2019 sopravvivenza 75%,tasso più alto dal'98