Molise

Comunali: Molise, domani e lunedì 30 centri alle urne

A Chiauci nessun candidato, Comune commissariato

Redazione Ansa

(ANSA) - CAMPOBASSO, 02 OTT - Sono 30 i centri molisani che vanno alle urne domani e dopodomani per le Amministrative. Erano in origine 31, ma a Chiauci, piccolo centro della provincia di Isernia, le consultazioni non si terranno perché nessuno si è candidato. Il paese è dunque commissariato fino al nuovo turno elettorale del prossimo anno.
    I molisani chiamati alle urne sono poco più di 57mila.Tra i comuni interessati alla tornata elettorale, il più grande è Isernia, con poco più di 19mila aventi diritto al voto (l'unico al di sopra dei 15mila abitanti e dove è quindi possibile il ballottaggio), il più piccolo è invece Molise con poco più di 150 elettori.
    In provincia di Campobasso si vota in 14 comuni: Baranello, Casacalenda, Civitacampomarano, Guardiaregia, Matrice, Molise, Morrone del Sannio, Portocannone, Rotello, San Biase, San Giacomo degli Schiavoni, San Massimo, Sepino e Ururi; in provincia di Isernia, oltre che nel capoluogo, si vota invece in altri 15 comuni: Acquaviva d'Isernia, Bagnoli del Trigno, Cantalupo nel Sannio, Capracotta, Carpinone, Castel San Vincenzo, Colli a Volturno, Forlì del Sannio, Monteroduni, Pesche, Pescolanciano, Pettoranello del Molise, Pizzone, Roccamandolfi e San Pietro Avellana.
    Tra questi centri cinque tornano alle urne senza avere il sindaco uscente ancora alla guida del comune. A Casacalenda è venuta meno la maggioranza che nel 2019 aveva eletto Sabrina Lallitto, il comune è attualmente commissariato e si torna al voto in anticipo.
    A Rotello nei mesi scorsi è deceduto il sindaco Michele Miniello, che era stato eletto nel 2019 e dunque si va alle urne con due anni e mezzo di anticipo. A Monteroduni le elezioni del 2019, vinte da Custode Russo con appena un voto di vantaggio sulla lista concorrente, sono state annullate dal Consiglio di Stato. Anche a Pettoranello si era votato nel 2019, ma qui si torna alle urne perché con le dimissioni della maggioranza dei consiglieri comunali il municipio è stato commissariato. Infine il caso di Pizzone dove si va al voto alla scadenza naturale del mandato, ma il paese da alcuni mesi è retto da un commissario perché l'amministrazione uscente non ha approvato il bilancio.
    (ANSA).
   

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