(ANSA) - LARINO, 30 OTT - "Mi piaceva giocare a calcio come tutti bambini. Subito dopo il terremoto di San Giuliano di Puglia che ha cambiato la mia vita, ho cominciato a fare nuoto riabilitativo.
"La prima gara fu nel 2009, nazionale, insieme agli atleti che avevano partecipato nel 2008 alla paralimpiade - prosegue Barbieri - In quell'occasione arrivai ultimo, ero il più piccolo, ma felicissimo. Ho cominciato a vincere fino allo stop determinato dalla pandemia, 10 medaglie d'oro a livello nazionale consecutive. Non vedo l'ora di ricominciare a gareggiare. Ho iniziato ad allenarmi da pochi giorni. Lo sport per me è stato inclusione sotto tutti i punti di vista, mi ha insegnato che la mia disabilità non è una cosa rara, mi permette di fare tantissime cose sia nella vita che nello sport, mi ha dato la forza di andare avanti in ogni ambito. Mi sono laureato in Ingegneria informatica due anni fa e sono in via di concludere il percorso di studi".
Accanto all'esperienza di Pompeo quella di Marko Macciola, pluricampione nazionale giovanile che, dopo aver praticato sport per circa 20 anni, ora è istruttore di nuoto. E poi le parole di Renato Guarracino, padre di una ragazza con Dsa e difficoltà visuo-spaziali: lei è riuscita a praticare calcio, tanto da esordire in serie A. "Da li è iniziato un percorso calibrato da parte di allenatori che, sperimentando tecniche poi diventate prassi per altri ragazzi - ha dichiarato - hanno permesso il recupero dell'autostima e dell'apprendimento stesso. Da una condizione di disagio dettata dalla scuola all'esordio a Jesi in serie A in qualità di portiere". (ANSA).
Pompeo Barbieri, lo sport mi ha insegnato tanto e dato forza
Superstite sisma S.Giuliano racconta suo percorso inclusione