(ANSA) - ISERNIA, 21 MAG - "Quel 23 maggio del 1992 ero a
riposo, lavoravo alla Volante e spesso facevo la staffetta al
giudice Giovanni Falcone. Lui era abitudinario, portava sempre
l'auto.
"Sapevano tutti che dopo Falcone c'era Borsellino. Sia nel mese
di maggio che nel mese di luglio del '92, a Palermo non accadeva
nulla: né rapina, né furti, nulla. Noi della Volante non
facevamo interventi e quando c'era silenzio a Palermo
significava che stava per succedere qualcosa. Di Capaci ho
saputo dalla Tivù, mentre il 19 luglio ero in servizio. Quel
pomeriggio vidi Emanuela Loi, ci salutammo e fu l'ultima volta.
Alle 16,58 sentimmo uno scoppio e vendevamo del fuoco sotto al
Monte Pellegrino. Poi arriva la nota: via d'Amelio, strage,
tutti morti. Arrivo e vedo Beirut. Vedo una donna, era Emanuela,
mi inginocchio e piango. L'avevo vista due ore prima". Non ho
dormito per 3 giorni, la mia divisa aveva odore che non
sopportavo. Per 20 anni non ho mai raccontato quello che ho
visto, ma ho rotto il silenzio perché i giovani devono sapere la
verità". (ANSA).
Falcone: La Perna, tutti sapevano che dopo c'era Borsellino
Ex scorta giudice, troppo silenzio a Palermo in quel periodo