(ANSA) - PESCARA, 03 GIU - Prosegue lo stato di agitazione
delle marinerie per il caro gasolio. Francesco Scordella,
presidente dell'Associazione Armatori di Pescara (la marineria
pescarese non per numero, ma per tradizione e presenza è fra le
più importanti e attive dell'Adriatico) lancia l'ennesimo grido
d'allarme, avanzando la proposta di far effettuare il fermo
biologico non a fine luglio, ma ora che, per il caro gasolio, le
barche sono in porto.
Bisogna capire che non si può vivere in questo modo, che dietro
un'imbarcazione ci sono lavoratori, famiglie che hanno spese,
persone che devono pagare mutui e non si può vivere tenendo
ferme le attività, tenendo conto che dietro c'è poi l'indotto
della ristorazione, del commercio. Per questo ripeto che l'unica
soluzione sarebbe il fermo, da attuare in attesa di trovare poi
le soluzioni - conclude Scordella - per abbassare il prezzo del
gasolio, tenendo conto che i pagamenti da fare arrivano
comunque". (ANSA).
Caro gasolio, stop marineria Pescara 'anticipare fermo pesca'
'Per noi impossibile lavorare, ma soffre anche ristorazione'