(ANSA) - ISERNIA, 04 LUG - "Con i contagi in netto aumento,
non si può assolutamente fare a meno delle Unità speciali di
continuità assistenziale (Usca). Ma tanto per cambiare la
Azienda sanitaria regionale (Asrem), anziché affrontare il
problema, sceglie la strada più semplice e taglia".
Poi immagina il prossimo scenario. "Senza le Usca tocca ai
medici di famiglia entrare nelle case. Per controlli più
approfonditi saranno però costretti a chiedere l'intervento del
118, a sua volta già decimato dai tagli. Ma non solo. Una volta
preso in carico il paziente, dove viene portato? Al Pronto
soccorso, un reparto sempre strapieno di pazienti in attesa e
sempre a un passo dal collasso. Le Regioni più virtuose -
osserva Crudele - si sono già attivate per dare continuità al
servizio. Il Molise, invece, come sempre è fermo al palo. Si
preferisce seguire la strada più semplice: con una mano ci si
autoassolve con la litania della carenza di risorse, con l'altra
si cancellano i servizi essenziali. A fare i tagli lineari siamo
bravi tutti, ma dai vertici della sanità ci aspettiamo ben
altro. Eliminando gli sprechi veri, le risorse si troverebbero
eccome. E nel caso delle Usca non si parla di certo di cifre
astronomiche. Anzi, a pensarci bene, investire sulle Usca
significherebbe anche risparmiare: le persone in ospedale non ci
arrivano di certo gratis. Anche le cure in reparto andrebbero a
incidere sui costi. Oltre che su un personale già allo stremo,
date le tristemente note carenze d'organico. Per tutte queste
ragioni - conclude - chiediamo di riattivare immediatamente le
Usca. Senza questa arma sarà difficile, se non impossibile,
affrontare la nuova impennata di contagi". (ANSA).
Stop Usca: Crudele (Omceo), Molise sempre fermo al palo
Presidente Isernia 'si sceglie strada più semplice, chiudere'