(ANSA) - CAMPOBASSO, 12 OTT - Cosa accomuna il terremoto
che nel 2002, venti anni fa, ha spazzato via un'intera
generazione di bambini, la loro maestra a una storia altrettanto
dolorosa che si appresta, il prossimo anno, a celebrare il suo
60/o anniversario? Come leggere insieme le due tragedie, San
Giuliano di Puglia come Longarone, con una scuola che crolla e
una diga che regge e la furia della natura che non risparmia
nessuno? Sono alcuni degli interrogativi sui quali il 22 e 23
ottobre si intende indagare con il progetto "San Giuliano di
Puglia, la storia di un borgo antico" ideato e curato
dall'associazione culturale Best Stage, in occasione del ricordo
del sisma del 31 ottobre 2002.
Tra visite guidate in paese e teatro, con la rappresentazione
del lavoro firmato da Andrea Ortis "Il Vajont di tutti, riflessi
di speranza", la manifestazione punta ad approfondire il
rapporto tra uomo e natura attraverso incontri destinati agli
studenti e alla collettività.
Nel paese simbolo del terremoto del 2002, il 22 ottobre si
terrà una visita guidata tra le vie del borgo con
approfondimenti storici, architettonici ed artistici (ore
10.15), mentre alle 12 ci sarà l'incontro di approfondimento
"Uomo e natura" con Andrea Ortis presso il Museo Multimediale
M3TE. Il 23 ottobre una nuova visita guidata tra le vie del
borgo (ore 15), alle 19 aperitivo al borgo con prodotti
enogastronomici del territorio e alle 20.30 lo spettacolo
teatrale "Il Vajont di tutti, riflessi di speranza" allestito
nel palazzetto dello sport. (ANSA).
Sisma Molise: tragedie S.Giuliano e Vajont a confronto
Progetto educativo su rapporto tra l'uomo e la natura