(ANSA) - CAMPOBASSO, 10 AGO - L'inflazione e i rincari dei
prezzi nell'estate 2023 stanno mettendo a rischio il settore del
turismo. Ulteriori conferme arrivano da un recente studio
dell'Istituto 'Demoskopika' che ha analizzato l'andamento dei
prezzi individuando un 'paniere turistico' di beni e servizi
comprendenti alcune voci di spesa della classificazione
internazionale Ecoicop (European classification of individual
consumption by purpose): servizi di trasporto, servizi
ricreativi e culturali, servizi ricettivi e di ristorazione.
Dall'indagine è emerso che tra i cinque i sistemi turistici
regionali che presentano un incremento dell'inflazione acquisita
turistica superiore alla media italiana, c'è quello del Molise
(9,1%), ma anche del Lazio (+9,5%), Lombardia (9,2%), Toscana
(9,1%) e Campania (9%) con un rincaro cumulato di 1,6 miliardi
di euro, pari a oltre il 40% sulla quota complessiva della spesa
turistica imputabile alla crescita dei prezzi.
"Stiamo assistendo, quasi inermi - ha detto il presidente di
Demoskopika, Raffaele Rio - alle evidenti ripercussioni della
frenesia post pandemica caratterizzata da un'impennata dei
prezzi del trasporto aereo, dal caro energia, della crescita dei
listini dei carburanti e da 'prenotazioni incontrollate' che
hanno provocato un aumento generalizzato dei prezzi nel comparto
turistico. E al danno - ha proseguito - si aggiunge la beffa
poiché la spirale inflazionistica riguarda principalmente i voli
domestici e i pacchetti turistici nazionali. L'appeal del made
in Italy - conclude - va tutelata a partire dal mercato
autoctono che rappresenta, bene non dimenticarlo, la metà del
successo turistico del Belpaese. Fronteggiare le criticità a
muso duro, dunque, per non sprecare l'opportunità di una forte
ripresa dei flussi turistici nel nostro Paese". (ANSA).
Turismo: Molise, inflazione e rincari, settore a rischio
Demoskopika, caro estate con aumenti oltre il 9 per cento