Molise

Torre del Meridiano vinta dal cemento. L'allarme dei residenti

A Termoli "scelte degli amministratori cancellano la storia"

Redazione Ansa

(ANSA) - TERMOLI, 10 GEN - La Torre del Meridiano, eretta intorno al XIII secolo, "dopo otto secoli smetterà di vigilare il mare Adriatico. E sarà colpa di un progresso che sembra poter cancellare, forse per avidità, forse per interesse o forse per semplice incuria e ignoranza, ogni traccia della nostra storia e con essa della nostra stessa identità".
    E' quanto scrivono, in una lettera-denuncia, alcuni residenti della zona di Rio-Vivo a Termoli, amareggiati per quanto sta accadendo nella contrada sud della città: davanti alla Torre c'è ora il cantiere di una palazzina di quattro piani.
    "Siamo un gruppo di cittadini molti dei quali fortunati residenti in uno dei luoghi più belli e panoramici della nostra Termoli: quella parte terminale di via Fratelli Brigida e di corso Vittorio Emanuele III che si affaccia a sud-est. Un vero e proprio balcone della città da cui è possibile ammirare la spiaggia di Rio Vivo e tutta la costa sud del Molise fino al Gargano, che custodisce uno dei suoi simboli più antichi e preziosi: la Torre del Meridiano, chiamata così perché considerata il punto d'incontro tra il 42° parallelo e il 15° meridiano, in realtà collocato qualche centinaio di metri più a sud, in piena battigia".
    Affacciandosi da questa Torre si potevano "avvistare per tempo le flotte ostili di Turchi e Saraceni pronti a saccheggiare la nostra costa. Oggi questa funzione, seppure simbolica, le sarà presto preclusa". La realizzazione di un altro palazzo attorno al monumento rappresenta per gli abitanti del luogo una ferita alla Torre e alla sua funzione originaria.
    "Siamo davanti all'ennesima operazione nella quale, per fini facilmente comprensibili, si è favorito e prescelto, il cemento in luogo della cultura, delle tradizioni e del ricordo. Al cemento sembra affidato in maniera esclusiva il futuro della città anche a seguito delle scelte operate dai suoi amministratori, ma un futuro senza memoria e senza rispetto della storia è un futuro senza speranza. Per questo la domanda che rivolgiamo alla comunità termolese e a chi l'amministra è semplice, ma essenziale: possono il cemento e gli interessi ad esso collegati sommergere e porre nell'oblio, senza alcun rispetto, la nostra storia?". (ANSA).
   

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