Molise

Rete Sinistra, Torre Meridiana sfregio a paesaggio identitario

Movimento rilancia, la città appartiene ai suoi abitanti

Redazione Ansa

(ANSA) - TERMOLI, 13 GEN - "La storia è incarnata dai luoghi che la ricordano e la testimoniano e, ad essi, è dovuto rispetto, sempre. Sono rimasti così pochi paesaggi identitari in questa città e le chiacchiere su patria e termolesità vengono impietosamente smascherate ogni volta che assistiamo a episodi come questo". Così, Termoli Bene Comune, Rete della sinistra che raccoglie e rilancia il "grido di dolore" dei residenti di Rio-Vivo a proposito della Torre Meridiana "soffocata" dal cemento.
    "L'ennesimo sfregio al paesaggio identitario: di fronte alla Torre del Meridiano sta sorgendo una palazzina di 4 piani - dichiara la consigliera comunale Marcella Stumpo della Rete della Sinistra -. Ancora una volta il delirio cementificatore, condiviso, è vero, in maniera bipartisan da amministrazioni di diverso colore e sostenuto dal Piano Casa peggiore d'Italia, si abbatte su luoghi portatori di memoria ed emozioni, che incarnano un passato comune. Non ci stancheremo mai di denunciare questa concezione di sviluppo fondato sul consumo inutile di suolo e su presunte necessità di abitazioni".
    Termoli ha perso circa tremila abitanti dal 2023.
    "Non smette di sconcertarci questa insensibilità, questo ignorare volutamente che il volto di una città è costruito dal tempo che l'ha vista crescere - aggiungono dalla Rete della sinistra - e dai ricordi di chi la vive: essa appartiene ai suoi abitanti, non a chi temporaneamente la governa, né tantomeno a chi la vede solo come fonte di profitto per pochi".
    Secondo il movimento politico, la città adriatica: "è cresciuta male, slegata e caotica, senza bellezza e senza coesione: davvero è necessario continuare su questa strada? - prosegue la Rete della Sinistra -. E' mai possibile che nessun dubbio assalga gli amministratori sull'opportunità di certa urbanistica? Possibile che si possa continuare a modificare il volto della città senza programmazione, senza un'idea globale, senza chiedersi quale sarà alla fine l'aspetto del luogo che tutti viviamo? Nel mondo romano il Genius Loci incarnava l'anima più vera dei luoghi abitati e frequentati dagli uomini e, come tale, era venerato: cosa resterà del Genius Loci di Termoli, in mano a chi non dà importanza a storia e ricordi e calpesta la sensibilità dei cittadini?". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it