Molise

Riqualificazione tunnel a Termoli, ditta diffida il Comune

Dopo anni polemiche e ricorsi, la questione torna alla ribalta

Riqualificazione tunnel a Termoli, ditta diffida il Comune

Redazione Ansa

(ANSA) - TERMOLI, 26 MAR - Il progetto di riqualificazione urbana del centro di Termoli: da Piazza Sant'Antonio a Pozzo dolce con il contestatissimo 'tunnel' è al centro di una diffida della società appaltatrice De Francesco all'indirizzo del Comune di Termoli.
    La realizzazione del 'passante' tra il porto della città e viale Cristoforo Colombo, di un teatro e parcheggio pluripiano e altre opere tra cui locali commerciali sotto Piazza Sant'Antonio durante l'amministrazione municipale guidata dall'avvocato Angelo Sbrocca, furono fortemente contestate nel 2017 e 2018 dal Comitato 'NoTunnel' con ricorsi al Tar che, di fatto, ne bloccarono la realizzazione. Ad aprile del 2023 la sentenza del Consiglio di Stato dichiarò inammissibile l'azione legale delle associazioni.
    Le amministrazioni comunali successive si sono espresse in maniera diversa rispetto al progetto che rappresentava il "fiore all'occhiello" dell'amministrazione Sbrocca. Una vicenda che negli anni a cavallo tra il 2017 e 2019 divise completamente la comunità locale tra favorevoli all'opera e contrari.
    A distanza di circa sette anni, la ditta De Francesco che si era aggiudicata la realizzazione del project financing, "bussa" alla porta dell'attuale Giunta guidata dall'avvocato Nicola Balice. Gli avvocati della società hanno protocollato un atto stragiudiziale di significazione con diffida ad adempiere entro 30 giorni, indirizzato al Rup e al segretario comunale, a norma dell'art. 328 del codice penale (rifiuto d'atti d'ufficio), alla convocazione dell'impresa per la stipula del contratto d'appalto. In caso di inadempimento, la De Francesco annuncia di ricorrere alle vie legali "per ottenere l'esecuzione forzata del contratto che comporterà anche un aggravio di spese a carico della finanza pubblica con relativa segnalazione alla Corte dei conti; la condanna in sede penale per le fattispecie di reato conseguenti al rifiuto nel compimento di atti del proprio ufficio; il risarcimento di tutti i danni subiti e subendi che saranno quantificati in sede giudiziaria e dovuti a causa dell'ingiustificato ritardo e inadempimento ai propri doveri istituzionali da parte degli organi politici e amministrativi del Comune di Termoli". (ANSA).
   

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