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Forte calo dei migranti illegali in Serbia e su rotta balcanica

Incontro a Belgrado tra ministri dell'Interno serbo e austriaco

Redazione Ansa

(ANSA) - BELGRADO, 06 AGO - Negli ultimi mesi si è registrato un significativo calo dell'immigrazione illegale in Serbia e, più in generale, lungo l'intera rotta balcanica. Lo ha detto il ministro dell'Interno serbo Ivica Dacic a margine di un incontro a Belgrado con l'omologo austriaco, Gerhard Karner.
    A tale risultato, ha osservato Dacic, ha contribuito notevolmente anche l'ottima collaborazione fra le polizie dei due Paesi. Stando ai dati di Frontex, ha continuato, lungo la rotta balcanica il calo dei migranti illegali è stato del 72% nei primi sei mesi dell'anno rispetto allo stesso periodo del 2023. Nella prima metà dello scorso anno, ha osservato Dacic, erano stati 54.014 gli attraversamenti illegali del confine serbo, mentre nei primi sei mesi di quest'anno sono stati 10.389. Ricordando l'accordo concluso di recente dalla Serbia con Frontex sul rafforzamento dei controlli alle frontiere, Dacic ha sottolineato la stretta collaborazione con le forze dell'ordine austriache anche in fatto di lotta alla criminalità organizzata, al terrorismo e al traffico di stupefacenti. Una collaborazione, ha aggiunto, allargata anche all'Ungheria soprattutto in fatto di sorveglianza delle frontiere e contrasto all'immigrazione illegale e alle bande di trafficanti di esseri umani.
    Nell'ambito di tale collaborazione trilaterale lungo il confine tra Serbia e Macedonia del Nord sono stati dislocati 20 poliziotti austriaci e altrettanti ungheresi a sostegno dei loro colleghi serbi. Dacic ha precisato che tra i migranti che hanno provato a entrare illegalmente in Serbia negli ultimi tempi il 37% era costituito da siriani, il 24% da afghani, l'8% da turchi, il 7% da marocchini, il 3% da pachistani. Dall'inizio di quest'anno, ha proseguito, il 46,8% dei migranti illegali è entrato dalla Bulgaria, il 38,1% dalla Macedonia del Nord. Molto soddisfatto della collaborazione con la Serbia e l'Ungheria si è detto anche il ministro austriaco Karner, che a Belgrado ha incontrato anche il presidente serbo Aleksandar Vucic e il premier Milos Vucevic. (ANSA).
   

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