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Voto locale in Bosnia, vincono i partiti delle tre comunità

Esulta il leader serbo-bosniaco Dodik. Affluenza al 47,7%

Redazione Ansa

(ANSA) - SARAJEVO, 07 OTT - Nel voto amministrativo di ieri in Bosnia-Erzegovina (BiH), stando ai risultati ancora parziali diffusi dalla commissione elettorale, i maggiori partiti politici rappresentanti delle tre comunità etniche presenti nel Paese - bosgnacchi musulmani, serbi ortodossi e croati cattolici - si sono affermati nella gran parte delle città e località da loro controllate. Nella Republika Srpska (Rs), l'entità a maggioranza serba, grande vincitore come era largamente nelle previsioni è risultata l'Alleanza dei socialdemocratici indipendenti (Snsd) che fa capo al leader serbo-bosniaco e presidente della Rs Milorad Dodik. Parlando ai suoi sostenitori, Dodik ha detto che i candidati a sindaco o consigliere dell'Snsd si sono affermati nel 45% delle municipalità della Republika Srpska, più precisamente in 70 località. Gli osservatori sottolineano tuttavia che il partito di Dodik non è riuscito a raggiungere uno dei suoi obiettivi principali, nella corsa per il sindaco di Banja Luka, il capoluogo della Rs, dove alla carica di primo cittadino è stato confermato Drasko Stanivukovic, del Partito del progresso democratico (Pdp), schierato all'opposizione. Nell'altra entità che compone la BiH, la Federazione croato-musulmana (FBiH), si sono affermate le principali forze politiche espressione delle due comunità presenti sul territorio. Dragan Covic, leader della locale Unione democratica croata (HdzBiH), affiliata all'analogo partito conservatore al governo a Zagabria, ha detto che la sua forza politica si è confermata al governo in tutte le maggiori località della FBiH dove si è votato ieri, e che è avviata al successo anche a Mostar, capoluogo dell'Erzegovina, la regione meridionale del Paese balcanico, città che è ancora divisa in un settore croato e uno musulmano. Sempre nella FBiH, i partiti che rappresentano la numerosa comunità musulmana si sono confermati nelle principali municipalità dell'entità, a cominciare dal Partito socialdemocratico (Sdp) della sindaca in carica a Sarajevo Benjamina Karic, e da Popolo e Giustizia del ministro degli esteri bosniaco Elmedin Konakovic. Il Partito di azione democratica (Sda), la maggiore forza politica del campo musulmano, ha ottenuto risultati migliori rispetto alle ultime elezioni locali di quattro anni fa. Il leader di Sda Bakir Izetbegovic ha dichiarato che a confronto con le ultime amministrative il suo partito ha conquistato otto nuovi incarichi a sindaco. A Srebrenica, la cittadina orientale tristemente nota per il genocidio di 8 mila civili musulmani nel luglio 1995, e che fa parte della Republika Srpska, ad affermarsi alla carica di sindaco è stato un rappresentante dell'Snsd, il partito di Dodik. Dai dai diffusi finora, risulta che un candidato dell'Sda, Ibro Berilo, è stato rieletto alla carica di consigliere municipale nonostante sia in carcere da tre mesi per abuso d'ufficio e corruzione. Gli osservatori dell'Osce/Odihr già ieri sera avevano denunciato numerose irregolarità ai seggi. L'affluenza alle amministratove di ieri, come riferito dalla commissione elettorale, è stata del 47,7%, e solo quattro donne hanno conquistato la carica di sindaco nelle due entità. A causa delle gravi indondazioni che hanno colpito la Bonsia-Erzegovina negli ultimi giorni, il voto locale è stato rinviato in cinque località - Jablanica, Konjic, Kiseljak, Kresevo e Fojnica. (ANSA).
   

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