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In Bosnia arrestato un russo, presunto istruttore di moldavi

Si torna a parlare di 'campi di formazione' gestiti da russi

Redazione Ansa

(ANSA) - SARAJEVO, 16 NOV - La polizia bosniaca ha arrestato un cittadino russo sospettato di essere uno degli istruttori che avrebbero impartito formazione teorica a gruppi di cittadini moldavi in un campo di addestramento presso Banja Luka, capoluogo della Republika Srpska (Rs), l'entità a maggioranza serba della Bosnia-Erzegovimna (BiH). L'arresto, ha appreso l'ANSA, è avvenuto nella zona di Bihac e Bosanska Krupa, nel nordovest della BiH a ridosso del confine con la Croazia.
    Aleksandr Bezrukhovny, questo il nome del russo arrestato, sarebbe stato da tempo sotto la sorveglianza dei servizi di sicurezza e intelligence bosniaci. Ricercato dall'Interpol, è stato bloccato mentre probabilmente si preparava a lasciare la Bosnia-Erzegovina. In suo possesso è stato trovato un permesso di lavoro rilasciato dalle autorità spagnole.
    Negli ultimi tempi si sono alternate conferme e smentite su notizie relative all'esistenza sul territorio della Rs di campi di formazione e addestramento per cittadini moldavi ad opera di istruttori russi. Non campi militari, ma luoghi di insegnamento 'teorico' sull'organizzazione e il comportamento in raduni e manifestazioni. Notizie queste regolarmente smentite dalla dirigenza serbo-bosniaca, a cominciare da Milorad Dodik, leader serbo-bosniaco e presidente della Rs, del quale sono note le posizioni filorusse e l'amicizia con il presidente Vladimir Putin. Stando alle notizie trapelate nelle ultime settimane, la polizia moldava starebbe indagando su un centinaio di giovani che avrebbero ricevuto una formazione 'teorica' in Russia, Serbia e Bosnia-Erzegovina. Il mese scorso i servizi di intelligence della Moldavia avrebbe inoltre identificato 11 cittadini stranieri attivi come istruttori e assistenti in campi di Serbia e BiH.
    La polizia moldava da parte sua avrebbe diffuso filmati su tali presunte sessioni di formazione in campi di Russia, Serbia e BiH nei quali si vedono giovani impegnati in simulazioni di proteste, scandendo slogan quali 'la nostra lingua è il russo', 'niente doppia cittadinanza', 'noi non vogliamo l'Europa'. Nei video si vedrebbero anche giovani intenti a imparare come si fabbricano esplosivi e a usare droni. Un riferimento evidentemente alla Transnistria, regione filorussa della Moldavia autoproclamatasi indipendente nel 1990. Tale rete di campi e istruttori sarebbe stata finanziata da Ilan Shor, oligarca filorusso latitante, ricercato in Moldavia per il suo coinvolgimento nel furto negli anni scorsi di circa 1 miliardo di dollari dal sistema bancario della repubblica ex sovietica.
    (ANSA).
   

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