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Kosovo, dopo hiusura banche serbe torna a crescere tensione

Protesta Belgrado, critiche da Usa.Pristina,ristabilire legalità

Redazione Ansa

(ANSA) - PRISTINA, 21 MAG - In Kosovo è tornata a salire la tensione interetnica dopo l'operazione di ieri della polizia locale, intervenuta per chiudere nel nord a maggioranza serba sei filiali della Cassa di risparmio postale, una banca serba che continuava a pagare stipendi, pensioni e sussidi in dinari serbi, valuta messa al bando dalle autorità di Pristina lo scorso febbraio. Una iniziativa che ha scatenato condanna e protesta nella dirigenza serba a Belgrado. Il Dipartimento di stato Usa, come riferito oggi dai media a Pristina, ha espresso il suo disappunto per la chiusura delle filiali, sostendo che tale azione non è stata coordinata con i partner internazionali e che è suscettibile di far aumentare le tensioni in Kosovo.
    Dopo un periodo transitorio nel quale si è evitato di imporre sanzioni dando spazio a informazione e spiegazioni alla popolazione sul significato della misura restrittiva, che riguarda pagamenti e transazioni in contanti, da una settimana non si tollerano più violazioni alla regola per cui l'euro è la sola valuta valida in circolazione, e per i trasgressori sono previste multe e sanzioni. L'intervento della polizia ha riguardato sei filiali della banca serba a Zvecan, Zubin Potok, Leposavic e il settore nord (serbo) di Kosovska Mitrovica - i quattro maggiori Comuni del nord a maggioranza serba - ed è stata condotta in collaborazione con la Banca centrale del Kosovo e la locale amministrazione fiscale, con l'obiettivo di 'ristabilire l'ordine e la legalità' nei confronti di una banca ritenuta illegale in Kosovo. La polizia ha fatto sapere di aver confiscato ieri circa 1,6 milioni di euro, 74,7 milioni di dinari, 19.500 franchi svizzeri, 13.800 dollari americani, 40 dollari australiani, oltre ad altra documentazione ritenuta importante per dimostrare l'illegalità delle attività della banca serba. "Lo stato di diritto e l'ordine, il servizio a tutti i cittadini senza alcuna distinzione continueranno ad essere il nostro obiettivo verso il quale ci siamo costantemente impegnati", ha detto il ministro dell'interno kosovaro Xhelal Svecla. A più riprese la comunità internazionale, in primis Ue e Usa, ha invitato il governo di Pristina a sospendere l'applicazione della direttiva sul dinaro per dare tempo alla popolazione serba di adattarsi e consentire provvedimenti alternativi concordati, ma la dirigenza kosovara è stata inflessibile, e ciò sta provocando dissapori nei rapporti con Bruxelles e Washington, tradizionali sostenitori della causa kosovara. Non ha dato alcun esito peraltro il processo negoziale che si tiene sotto l'egida della Ue, e dopo sette round di colloqui tra Belgrado e Pristina nessuna soluzione di compromesso sulla questione del dinaro è in vista. (ANSA).
   

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