Nazioni

Kosovo, al nord i serbi protestano davanti a uffici chiusi

La polizia impedisce loro di entrare. Sale la tensione

Redazione Ansa

(ANSA) - PRISTINA, 02 SET - Nel settore nord (serbo) di Kosovska Mitrovica alcune centinaia di serbi locali sono radunati da stamane davanti agli uffici pubblici dove lavorano e che sono stati chiusi nell'operazione della polizia kosovara di venerdì scorso, intervenuta per porre fine a quella che Pristina ritiene attività illegali da parte di strutture parallele serbe in Kosovo. I dipendenti chiedono di potersi recare ai loro posti di lavoro ma vengono tenuti a distanza dagli agenti. La situazione, pur in una atmosfera di evidente tensione interetnica, è attualmente calma ma si teme che possa degenerare in nuovi scontri e incidenti. Unità di polizia presidiano con veicoli di servizio gli ingressi degli uffici serbi chiusi - fondi pensione, strutture socio-sanitarie, centri di assistenza ai cittadini - sui quali ieri sono stati apposti cartelli in tre lingue (albanese, serbo e inglese) con i simboli della Repubblica del Kosovo e scritte di appartenenza a vari ministeri di Pristina. Una appropriazione che la popolazione serba locale, appoggiata dal governo di Belgrado, contesta protestando contro la dirigenza kosovara e il premier Albin Kurti. L'operazione della polizia di venerdì scorso aveva interessato ugualmente uffici e istituzioni serbe negli altri tre maggiori Comuni del nord a maggioranza serba - Zvecan, Zubin Potok e Leposavic.
    Critiche a tale azione di polizia sono giunte dall'intero spettro della comunità internazionale - Ue, Usa, Quint, Kfor, Unmik, che accusa il governo di Pristina di andare avanti con decisioni unilaterali e non coordinate con i partner internazionali, decisioni che hanno l'effetto di alimentare le tensioni, destabilizzare la situazione e allontanare le prospettive di ripresa del dialogo fra Belgrado e Pristina. Nei mesi scorsi Pristina ha messo al bando il dinaro serbo e ha chiuso numerose filiali di banche serbe e uffici postali nel nord. Una polemica è in corso inoltre sulla volontà di Pristina di aprire totalmemnte anche al traffico automobilistico il principale ponte sull'Ibar che divide in due settori kosovska Mitrovica, uno serbo e uno albanese. La parte serba e Belgrado sono contrari temendo per la sicurezza dei serbi. Per la comunità internazionale, i problemi aperti nei rapporti tra le parti vanno affrontati e risolti nell'ambito del processo negoziale che si tiene sotto l'egida della Ue. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it