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Voto Kosovo, partito Kurti favorito ma dato in calo sul 2021

Secondo fonti Reuters,VV è al 40% rispetto al 50,2% di 4 anni fa

Voto Kosovo, partito Kurti favorito ma dato in calo sul 2021

Redazione Ansa

(ANSA) - PRISTINA, 07 FEB - Il movimento Vetevendosje (Autodeterminazione, VV), forza di maggioranza guidata dal premier Albin Kurti resta largamente favorito nelle elezioni parlamentari del 9 febbraio prossimo in Kosovo, anche se con un margine ridotto rispetto al risultato ottenuto nelle precedenti legislative del 2021. E' quanto è emerso da due sondaggi di istituti privati diffusi oggi dalla Reuters, secondo cui VV è accreditato di circa il 40% dei consensi, una decina di punti in meno rispetto al 50,2% di quattro anni fa. Non sono stati diffusi finora altri sondaggi credibili in Kosovo, e non è possibile valutare la consistenza delle altre principali forze politiche, schierate all'opposizione. Si tratta del Partito democratico del Kosovo (Pdk), che nel parlamento uscente ha 19 deputati, la Lega democrtatica del Kosovo (Ldk, 15) e Alleanza per il futuro del Kosovo (Aak, 8) L'attuale governo di Albin Kurti si è insediato nel marzo 2021, una coalizione fra VV (dispone attualmente di 58 seggi) e piccole formazioni in rappresentanza delle minoranze rom, bosniaca e egiziana.
    Il parlamento di Pristina conta in totale 120 seggi, 20 dei quali riservati alle minoranze. Su tali 20 seggi, 10 sono riservati ai deputati della minoranza serba, la più numerosa e importante del Paese. Il principale partito dei serbi è Srpska Lista, che punta ad aggiudicarsi nuovamente tutti i dieci seggi disponibili. Su circa 2 milioni di abitanti, in larga maggioranza di etnia albanese e religione musulmana, i serbi - di religione cristiana ortodossa - sono poco più di 100 mila. Il sistema di voto è proporzionale con lista aperta, e per i partiti che non rappresentano minoranze vige lo sbarramento del 5% per l'ingresso in parlamento. Gli aventi diritto alle elezioni di domenica sono poco più di 2 milioni, compresi circa 105 mila kosovari residenti all'estero. Gli elettori della diaspora hanno già potuto votare per posta, mentre in 17 ambasciate e 15 consolati di una ventina di Paesi si potrà votare l'8 febbraio, un giorno prima della consultazione nazionale. La campagna elettorale, cominciata l'11 gennaio, si chiuderà il 9 febbraio, un minuto prima dell'apertura dei seggi.
    Con le modifiche di legge, il silenzio elettorale è stato infatti ridotto a 12 ore, dalle 7 alle 19 (stessa ora italiana), periodo di apertura dei seggi. Si potrà scegliere complessivamente tra 28 entità politiche - 20 partiti, 5 coalizioni, 2 iniziative civiche e 1 candidato indipendente.
    (ANSA).
   

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