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Alle amministrative in Serbia trionfo dell'Sns di Vucic

A Belgrado quasi il 53%. Opposizione divisa. Bassa affluenza

Redazione Ansa

(ANSA) - BELGRADO, 03 GIU - Confermando le previsioni, il Partito del progresso serbo (Sns), la formazione conservatrice e di orientamento nazionalista, guidata dal premier Milos Vucevic e che fa capo al presidente Aleksandar Vucic, ha trionfato nel voto amministrativo di ieri a Belgrado e in altre decine di Comuni in tutta la Serbia. Stando agli ultimi dati ancora preliminari diffusi in tarda serata dall'Istituto di ricerche demoscopiche CeSid unitamente a Ipsos, a Belgrado l'Sns - che è da anni forza di maggioranza nel Paese e alla guida del governo - ha ottenuto il 52,9% e 64 mandati sul totale di 110 all'Assemblea municipale della capitale. Al secondo e terzo posto, molto distanziate, due nuove formazioni schierate all'opposizione - 'Anch'io sono Belgrado' e 'Scegliamo Belgrado', alle quali è andato rispettivamente il 17,5% con 21 mandati, e il 12,3% e 14 seggi. Hanno conquistato mandati anche 'Noi forza del popolo' di Branimir Nestorovic con l'8,1% e 9 mandati, e il partito russo 'Serbi e Russi fratelli per sempre' con l'1,2% e due seggi. Per le minoranze non valeva lo sbarramento del 3% in vigore per le altre forze politiche in lizza. Largo successo dell'Sns anche a Novi Sad e Nis, rispettivamente seconda e terza città del Paese, dove il partito di Vucic ha ottenuto il 53,1% e il 44,5%. Ma la vittoria dell'Sns è stata larga e generale anche in decine di altre città grandi e piccole, con Vucic e il premier Vucevic che hanno parlato di risultato con valenza anche nazionale, un attestato di fiducia al governo a proseguire nel corso di riforme, sviluppo e ammodernamento del Paese, anche in vista dell'Expo 2027, la rassegna specializzata che la dirigenza serba considera una formidabile opportunità di crescita e nuovi investimenti, a sostegno del percorso di integrazione della Serbia nell'Unione europea. In talune località, ha detto Vucic, l'Sns ha ottenuto il 59%, il 66%, fino al 70%. Alla larga vittoria del partito al potere ha contribuito anche la scelta dell'opposizione che si è presentata al voto amministrativo in ordine sparso, con alcune forze che hanno deciso di boicottare la consultazione per protesta contro la data scelta (si voleva votare piuttosto in autunno) e per la mancata accettazione di talune richieste di cambiamenti alla legge elettorale. Le forze d'opposizione che hanno partecipato hanno dal canto loro denunciato non poche irregolarità, compresi i call center dell'Sns, ritenuti centri per l'acquisto di voti. Accuse queste seccamente respinte da Vucic e dal premier Vucevic. L'affluenza è risultata bassa, intorno al 40% sia per il parziale boicottaggio dell'opposizione sia per la 'stanchezza elettorale' di cui hanno parlato diversi analisti con riferimento al ripetersi degli appuntamenti con le urne negli ultimi tempi. (ANSA).
   

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